Inverno record, sette milioni di presenze: grande crescita nel settore extralberghiero
Miglior stagione degli ultimi 10 anni grazie ai vacanzieri italiani. Impianti di risalita: 2,8 per cento di passaggi in più: operatori turistici soddisfatti, ma si guarda già alla prossima stagione
PREVISIONI "Sarà un grande 2023"
TRENTO. I 7 milioni di pernottamenti registrati nelle strutture ricettive del Trentino rappresentano il miglior risultato delle ultime 10 stagioni invernali. Lo "certifica" l'Ispat, che ha pubblicato il riassunto del movimento turistico relativo all'ultima stagione. In crescita soprattutto la presenza dei vacanzieri italiani, aumentati del 5,2 per cento mentre il +2,6 per cento degli stranieri è dovuto soprattutto alla crescita nel settore extralberghiero (+9,7 per cento).
La comparazione con la stagione 2018/2019 - l'ultima "a regime" prima del Covid - presenta una variazione positiva consistente per il settore alberghiero con una crescita del 6,2 per cento negli arrivi e del 3,3 nelle presenze. Valori ancora migliori per l'extralberghiero che mostra una crescita del 15,9 per cento negli arrivi e del 7,3 nelle presenze. In complesso l'inverno appena trascorso chiude con gli arrivi a +7,9 per cento e le presenze a +4,1.
Nel complesso delle strutture gli italiani rappresentano il 56,5 per cento delle presenze. Le principali regioni di provenienza si confermano essere Lombardia, Emilia - Romagna, Lazio, Veneto e Toscana. Tra gli stranieri, polacchi e tedeschi che fanno segnare un incremento rispettivamente del 12 e del 7,5 per cento. Consistente la performance degli inglesi che registrano una crescita quasi di un quarto.
In flessione invece i pernottamenti dalla Repubblica Ceca e dal Belgio che rimangono comunque tra le prime 5 provenienze invernali anche in ragione dalla quasi totale assenza di turisti russi causata delle tensioni innescate dalla guerra in Ucraina. Il numero di alberghi aperti è risultato pari a 1.394 per un totale di 89.077 posti letto disponibili. Il grado di utilizzo netto dei posti letto è migliore negli alberghi a 4 stelle (75,5%). Nella categoria 3 stelle superior si rileva invece la permanenza media più alta (4,4 giorni).
Il settore extralberghiero, che rappresenta quasi il 20 per cento delle presenze invernali complessive, chiude con una crescita del 7,3 per cento, più marcata per gli stranieri rispetto agli italiani. Il numero di strutture aperte è stato pari a 1.740, per un totale di 66.648 posti letto. Le presenze in affittacamere, appartamenti e Bed&Breakfast rappresentano il 58,7% del totale del movimento dell'extralberghiero.
Campeggi, Agritur ed esercizi rurali evidenziano un incremento molto consistente registrando un aumento di quasi il 30 per cento negli arrivi e del 25 nelle presenze. Per quanto riguarda i passaggi sugli impianti rispetto al 2018/2019 si è registrata una crescita pari al 2,8 per cento.