Grandi carnivori, il Ministero dell’Ambiente: «Nessuno vuole i 70 orsi trentini»
L’incontro con il sottosegretario Barbaro (martedì 1° agosto) ha visto partecipare la Provincia di Trento con quella di Bolzano, che ha legiferato sull’abbattimento di plantigradi e lupi prima del Trentino. Fugatti: «Nessun ponte d’oro, ma ci sono interlocuzioni ancora aperte con altri Paesi»
RICHIESTE Fugatti al Ministero: «Si tuteli l’autonomia trentina»
NORME Modificata la legge per abbattere orsi e lupi senza Ispra
POLEMICA Fugatti deciso: «Se crea pericolo, l'orso va abbattuto»
BOLZANO Approvata la legge per abbattere lupi senza parere Ispra
TRENTO. La nuova norma provinciale che consente l'abbattimento di orsi e lupi senza chiedere il parere ad Ispra, approvata la settimana scorsa con l'assestamento di bilancio, rischia di essere impugnata dal Governo. E l'altra brutta notizia è che fino ad ora il ministero dell'Ambiente non ha trovato alcun Paese disposto a prendersi i 70 orsi trentini di cui la Provincia vorrebbe liberarsi, salvo la Romania, ma con numeri esigui.
Il governatore Maurizio Fugatti lo sapeva già che la legge provinciale sull'autogestione di orsi e lupi era a rischio, quando l'ha approvata, ma ieri se lo è sentito dire in faccia a Roma, al ministero dell'Ambiente, in un incontro con il sottosegretario Claudio Barbaro, al quale ha partecipato insieme a Paride Gianmoena (Consorzio dei Comuni) e al presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, visto che l'Alto Adige si trova in una situazione analoga alla nostra, avendo approvato - prima del Trentino - una legge sulla gestione degli orsi che aggira Ispra e che ora il ministero dell'Ambiente ha chiesto alla Provincia di Bolzano di modificare se non vuole vedersela impugnare prima del termine di 60 giorni, ovvero la settimana prossima.
«Per il Trentino - spiega al termine dell'incontro il presidente Maurizio Fugatti - c'è più tempo, visto che la nostra legge non è ancora entrata in vigore e siamo in fase interlocutoria, ma è chiaro che guardiamo Bolzano, se non sarà impugnata la loro legge sarebbe positivo». Se invece lo sarà - e l'aria che si respirava ieri al ministero era questa - il Trentino sa cosa l'aspetta.
Nell'incontro, comunque, sia Fugatti che Kompatscher hanno rivendicato l'autonomia nella gestione dei grandi carnivori. E in base a questa il Trentino ha approvato la norma che prevede inoltre di procedere sempre con l'uccisione degli orsi invece che con la cattura nei casi in cui il Pacobace prevede la rimozione dell'esemplare problematico. Il ministero dell'Ambiente, informa la Provincia di Bolzano, aveva invitato al tavolo esperti di alto profilo, per cui erano presenti il presidente e il direttore del settore faunistico dell'Ispra, Stefano Laporta e Pietro Genovesi, ma anche il presidente della Commissione scientifica del Ministero per gli adempimenti della Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (Cites), il generale di brigata, Massimiliano Conti.
«Non usciamo dall'incontro di oggi con un impegno, ma con la certezza di aver fatto tutto il possibile per tutelare dall'impugnazione la legge approvata dal Consiglio provinciale» ha detto l'assessore altoatesino competente Arnold Schuler. E ora l'Alto Adige prevede degli incontri tecnici per verificare la possibilità di evitare l'impugnazione. Ma sempre Schuler conferma che da parte del ministero dell'Ambiente si è detto in modo chiaro che il «Piano A» che doveva essere quello di ridurre il numero gli orsi presenti in Trentino riducendone drasticamente il numero (da 120 stimati a 50 come chiesto dal Trentino) con il trasferimento in altri Paesi, non è attuabile perché fino ad ora non c'è stata alcuna disponibilità salvo che per numeri molto più piccoli da parte della Romania.
Il presidente Fugatti però non si dà per vinto: «È chiaro che non ci fanno ponti d'oro per avere i nostri orsi, ma ci sono ancora interlocuzioni diplomatiche aperte con altri Paesi». Il governatore ha avuto comunque l'occasione di parlare a Roma anche dell'ultimo caso di falso attacco a Roncone a due cacciatori: «Ho spiegato quanto accaduto dicendo che è motivo di ulteriore preoccupazione. Ispra ha detto che attende i risultati delle nostre analisi e sulla base di queste si esprimerà».