Nuovo centro di detenzione per migranti in Trentino: top secret il luogo dove sarà realizzato
In Alto Adige il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, ha già annunciato che nascerà una struttura da una cinquantina di posti, da destinare solo alle esigenze locali. Intanto a livello nazionale si infiamma la polemica, con le Regioni di centrosinistra che criticano la scelta del governo Meloni di disseminare l'Italia di luoghi di reclusione
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TRENTO. In regione ci si appresta a realizzare due centri di detenzione per migranti, mentre a livello nazionale si infiamma la polemica contro la decisione del governo Meloni di disseminare il territorio nazionale di strutture simili. Prosegue, in particolare, la critica dei presidenti regionali di centrosinistra alla realizzazione di nuovi Cpr, i centri di permanenza per i rimpatri. Si tratta di strutture di reclusione destinate a stranieri che arrivano in Italia senza la regolare documentazione.
Dopo il toscano Giani parla dall'Emilia Bonaccini: "Sono parole al vento, per me di Cpr non se ne parla". "Non abbiamo capito ancora cosa voglia realizzare il governo", rileva De Luca. Emiliano parla di "disastro del governo" ma offre la disponibilità della Puglia, mentre Toti spiega di aver dato disponibilità per un centro in Liguria. I Cpr entrano a far parte delle "opere destinate alla difesa nazionale", prevede il testo del decreto sud pubblicato oggi in Gazzetta.
Intanto, si apprende che in Trentino è in corso una valutazione per decidere dove sarà ubicato il centro. Il ministero dell'interno ha contattato anche il Commissariato del governo per l'individuazione di un'area idonea a ospitare un eventuale nuovo Cpr. È in fase di avvio l'iter di confronto con i soggetti interessati, tra cui l'Agenzia del demanio e la Provincia.
In Alto Adige è noto che nascerà un Cpr con una cinquantina di posti solo per esigenze locali, come ha annunciato il presidente Arno Kompatscher, dopo un incontro con il ministro Piantedosi. Il sito per il momento è top secret per evitare polemiche. "Non ci saranno trasferimenti da altre regioni", ha ribadito il numero uno della Provincia autonoma, ricordando la peculiarità del territorio di confine con i flussi di migranti in transito al Brennero in entrambe le direzioni. "Il Centro sarà individuato, finanziato e gestito direttamente da Roma", ha precisato Kompatscher.
E a Lampedusa gli sbarchi proseguono incessanti. Sono 171 i migranti arrivati durante la notte: 5 i barchini, con a bordo da 15 ad 89 persone, agganciati al largo dalla Guardia di Finanza e Capitaneria di porto.
Uno, composto da 15 libici, egiziani e siriani, è stato bloccato dai carabinieri a Cala Madonna. Tutti, tranne gli 89 siriani ed egiziani che hanno riferito d'essere salpati da Zwara in Libia, sono salpati da Sfax, Zwara, Monastir e Sabratha in Tunisia.
Ieri sull'isola ci sono stati 23 approdi con un totale di 896 migranti; 13 dei quali si sono registrati in serata nel giro di un'ora facendo temere una nuova ondata. All'hotspot di contrada Imbriacola, al momento, ci sono 1.761 ospiti, di cui 443 minori non accompagnati. Cinquecento migranti, su disposizione della prefettura di Agrigento, sono già pronti a partire: la polizia li scorterà fino al porto dove verranno imbarcati sul traghetto di linea Galaxy con destinazione Porto Empedocle.
Per tornare alle critiche, i presidenti di centrosinistra contestano il modello "militare" dell'accoglienza, con la detenzione fino a diciotto mesi di persone che in realtà non hanno commesso reati e che spesso hanno invece bisogno e diritto all'asilo o a forme diverse di protezione o semplicemente sarebbero utili da integrare in Italia o altrove nel mondo del lavoro che spesso fatica a trovare manodopera.
"Se arriva il ministero degli Interni e vogliono fare il Cpr" in Toscana "io gli dirò che sono assolutamente contrario sul territorio della regione, il Comune che loro sceglieranno vedremo cosa gli dirà, se ne prenderanno tutte le responsabilità", ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani a margine di un evento a Firenze. Giani ha poi aggiunto che "in questo momento gli italiani stanno vedendo che a Lampedusa arrivano il doppio dei migranti dell'anno scorso quando ancora governava il governo Draghi. Arriva il doppio dei migranti dell'anno scorso, ma qualche mese fa abbiamo visto la premier con grande enfasi mediatica dire che sarebbe andata in Tunisia, che si sarebbe accordata con il Governo di quel Paese e di altri, e che dopo ciò sarebbero arrivati meno migranti. Nulla di più inesatto perché di migranti ne sono arrivati di più".
Al problema dei migranti, ha detto ancora Giani, la risposta del Governo è costituire "il Cpr, cioè un centro di immissione verso circuiti che li riportino nei loro Paesi semplicemente perché hanno commesso degli illeciti amministrativi e" dunque "sono venuti" in Italia "come degli abusivi.
Qualunque persona si rende conto che è una risposta illogica perché il problema non è quello di reintegrarli nei loro Paesi, non ci andranno mai, e per mandarceli ci vogliono 18 mesi. Questo voler enfatizzare il Cpr da realizzare nelle Regioni è un rispondere in modo demagogico ad un problema a cui non si dà risposte".
"Se non lo fa il governo" di dare risposte al problema dei migranti, "cercheremo di farlo noi come Toscana offrendo il modello toscano. Noi cercheremo di costruire un sistema per cui chi arriva viene identificato in quelle che sono le possibilità che può offrire, vedere se ha una professionalità, se non ce l'ha vedere di dargliela e magari a partire dai lavori agricoli e cercare di renderli utili sul nostro territorio". Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani a margine di un evento a Firenze.
"Del resto siamo il Paese della denatalità. Questo è l'approccio, io mi sarei aspettato dal Governo concretezza nelle risposte da dare a questo metodo, se si preferisce invece sbandierare che la risposta è fare i Cpr, mi sembra una non risposta", ha concluso.