Altri due orsi trovati morti, Brambilla: "Il clima di odio in campagna elettorale favorisce il bracconaggio"
Oltre alla nota parlamentare, reagiscono duramente varie associazoni: si chiede alla Provincia di fornire informazioni e di fare luce sull'accaduto. L'Oipa: sale a sette il numero di animali rinvenuti senza vita nel 2023. La Lav: "Una vera strage a cui reagiamo con ogni mezzo legale a nostra disposizione"
IL FATTO Due orsi trovati morti a Bresimo e a Ronzone
BOSCO Come limitare il rischio di incontrare l'orso
POLEMICA La linea dura di Fugatti, Gerosa: «Solo propaganda
CUCCIOLO Ottimismo per la sopravvivenza dell'orfano di F36
TRENTO. Reazioni dal mondo dell'associazonismo e anche dalla politica, dopo la notizia del ritrovamento di altri due orsi morti in Trentino, a Bresimo e a Ronzone, in val di Non. Decessi che portano a sette il numero dei plantigradi rinvenuti senza vita quest'annno.
Da Roma interviene la nota deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell'ambiente e dell'Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali. "Prosegue in autunno - scrive - l'estate orribile degli orsi nel Trentino, guarda caso un'estate preelettorale. Sugli altri due animali trovati morti nelle ultime ore ci regoleremo come nei casi precedenti: denuncia e richiesta che si faccia assoluta chiarezza sulle cause della morte".
Brambilla ricorda che Leidaa, in quanto parte offesa, è stata ammessa a partecipare alle operazioni peritali sulla carcassa di F36, l'orsa condannata a morte dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti e poi trovata senza vita qualche settimana dopo.
"Sul territorio - aggiunge la parlamentare - è stato instaurato e alimentato un clima di paura e di odio che propizia atti di bracconaggio. Come accadde nel 2015-2016, quando tre orsi - F5, M6 e M21 - furono uccisi col veleno in Trentino, in una fase di acuta contrapposizione determinata dal caso dell'uomo ferito a Cadine nel giugno del 2015. Oggi, grazie alla campagna elettorale, la tensione ha raggiunto il culmine storico: ogni sospetto appare giustificato. Alla magistratura il compito di fare chiarezza. Certo la Provincia - conclude - non può liquidare la vicenda con un comunicato di due righe".
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) annuncia a sua volta l’immediata richiesta di accesso agli atti e sottolinea che la Provincia ha diffuso oggi solo una nota di pochissime righe.
Sulla base delle risultanze, l’associazione si riserva di procedere per uccisione di animale ai sensi dell’articolo 544 bis del Codice penale. L’Oipa chiederà inoltre di essere presente con un proprio perito di parte alle autopsie.
"Con il ritrovamento comunicato oggi - scrive l'Oipa - sono sette i plantigradi trovati morti nel 2023 in Trentino. Il primo orso trovato senza vita era stato M62 il 30 aprile in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino. Altri tre plantigradi sono stati trovati morti in Val di Sole, sul Monte Peller e nella zona di Cavedago.
Il 27 settembre è stata trovata morta in Val Bondone l'orsa F36 considerata colpevole di “falsi attacchi” nel territorio di Sella Giudicarie.
L’Oipa, rammaricata per queste ulteriori perdite e ricordando come altri due orsi, M49 e JJ4, siano stati imprigionati nel Centro faunistico Casteller, invita una volta di più la Provincia autonoma di Trento a rasserenare gli animi dei propri cittadini e a intervenire per creare le condizioni di una serena coesistenza anche per prevenire eventuali episodi di bracconaggio".
Dura anche la presa di posizione della Lega anti vivisezione: "La notizia conferma quanto la provincia sia un vero far west per i selvatici: ogni giorno dobbiamo contare le vittime degli ammazzaselvatici. Una vera strage a cui reagiamo con ogni mezzo legale a nostra disposizione, afferma il responsabile della Lav animali selvatici Massimo Vitturi.
La Lav torna anche a chiedere che l'orsa Jj4 venga trasferita nel Libearty bear sanctuary, in Romania. "Dal 18 aprile, quando l'orsa è stata catturata e rinchiusa nel recinto del Casteller, Fugatti continua a opporsi al suo trasferimento, nonostante anche il Consiglio di Stato il 14 luglio sia intervenuto richiamando la 'leale collaborazione fra gli enti' allo scopo di indurre la Provincia di Trento ad arrivare lo spostamento di Jj4 in collaborazione con la Lav", scrive la Lega anti vivisezione in una nota.
Il 5 settembre, in risposta alla richiesta formale della Lav di trasferire il plantigrado in Romania, il presidente della Provincia "ha affermato che la sua amministrazione ha piena autonomia decisionale sul destino dell'orsa, nel rispetto delle decisione di Tar e Consiglio di Stato". Una posizione che, scrive la Lav, Fugatti ha ribadito anche oggi in riposta ad un sollecito inviato dall'associazione il 17 settembre, "dove si chiedeva nuovamente con urgenza di avviare il trasferimento dell'animale".
Per tornare agli ultimi due orsi rinvenuti morti, interviene anche il presidente della Leal, Gian Marco Prampolini: "Come Leal abbiamo appena dato mandato al nostro ufficio legale di depositare richiesta di accesso agli atti per capire modi e circostanze del ritrovamento e la richiesta della presenza nelle fasi autoptiche di un nostro perito veterinario di parte", scrive in una nota.
"Occorre far subito luce sulle cause della morte dei due orsi", scrive, in una nota, l'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa).
"Con il loro ritrovamento - ricorda l'associazione - gli orsi morti rivenuti negli ultimi mesi salgono a sei. Un numero superiore alla media e che fa pensare che dietro alcune di queste morti ci sia la mano umana".