Stufe e camini vecchi, da lunedì 30 ottobre le domande per sostituirli: ecco tutto quello che c’è da sapere
L’obiettivo è contribuire alla riduzione delle concentrazioni delle polveri sottili e di altri agenti inquinanti pericolosi per la salute nei centri abitati, sostanze originate in gran parte proprio da stufe e caminetti domestici nei quali non avviene una combustione ottimale
LO STUDIO In 20 anni l'aria è diventata più buona
TRENTO. Sostituzione degli impianti a biomassa legnosa, lunedì 30 ottobre apre il bando per richiedere i contributi. Concluso l’iter di preparazione avviato con la sottoscrizione lo scorso giugno dell’Accordo di programma con il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica che ha messo a disposizione della Provincia autonoma di Trento risorse per 5 milioni di euro, si è deciso di utilizzarne una gran parte, ovvero 4,7 (spalmati su tre annualità), per incentivare la sostituzione di stufe e caminetti ormai logori e inquinanti in favore di apparecchi più performanti e meno impattanti sulla qualità dell’aria.
L’obiettivo è contribuire alla riduzione delle concentrazioni delle polveri sottili e di altri agenti inquinanti pericolosi per la salute nei centri abitati, sostanze originate in gran parte proprio da stufe e caminetti domestici nei quali non avviene una combustione ottimale.
Il bando (per quest’anno sono stati stanziati 1,7 milioni di euro) prevede la concessione di un contributo straordinario rivolto a chi intende sostituire la sua stufa, camino o impianto di generazione di calore alimentato a biomassa legnosa di potenza inferiore o uguale a 35 kilowatt. Si tratta di tutti quei camini o caminetti aperti o chiusi, di stufe e cucine economiche, termostufe, termocamini e caldaie alimentate a legna o a pellet, privi di classificazione ambientale o con classificazione ambientale inferiore alle 4 stelle.
Per ricevere il contributo dovranno essere rimpiazzati da nuovi apparecchi dotati di certificazione ambientale o di altri apparecchi e impianti a “emissioni zero” come per esempio le pompe di calore o l’allaccio a reti di teleriscaldamento.
Il contributo massimo per la sostituzione di stufe e camini obsoleti è pari a duemila euro nel limite del 90% della spesa che rimane a carico del richiedente, per nuovi impianti alimentati a biomassa legnosa dotati di certificazione ambientale 4 stelle, e nel limite del 100% della spesa per nuovi impianti alimentati a biomassa legnosa dotati di certificazione ambientale a 5 stelle. Il contributo sale, invece, a 4 mila euro per nuove caldaie alimentate a biomassa legnosa e/o pellet e per nuovi impianti a “emissioni zero”.
Nel caso la sostituzione dell’impianto richieda interventi sulla canna fumaria, sarà riconosciuto un contributo aggiuntivo per un massimo di mille euro rispetto alla spesa sostenuta. Si può presentare la domanda di contributo a partire da lunedì 30 ottobre esclusivamente online sul sito del BIM di residenza e lo potranno fare solo persone fisiche residenti in provincia per ogni appartamento in cui risiedono e per un unico intervento.
Tutte le informazioni relative al bando si trovano a questo link.