Urzì: “Ci aspettiamo quello che era stato stabilito”. Fugatti: “Con due assessori, la vicepresidenza cade”
Il ritorno alle urne, per il commissario provinciale di Fratelli d'Italia, non è però uno scenario probabile: "Io vedo uno scenario di cinque anni di governo forte del Trentino con un ruolo forte di Fratelli d'Italia. Questo è l'unico scenario che mettiamo in conto. Ovvio che ci devono essere interlocutori che comprendono il senso delle parole in italiano, e il senso delle parole anche dell'accordo del 28 luglio scorso"
TRENTO. "Non sfugge a nessuno che c'è un problema per una rigidità rispetto al rispetto dei patti. Un patto che era stato comunicato il 28 luglio scorso con chiarezza, che prevedeva un equilibrio all'interno della giunta provinciale di Trento". Lo ha detto il commissario provinciale di Fratelli d'Italia Alessandro Urzì ai giornalisti a conclusione della prima seduta del Consiglio provinciale. "Alcune scelte motivavano Fratelli d'Italia ad aderire una coalizione avente a capo Maurizio Fugatti, ma si doveva evidentemente garantire la partecipazione di Fratelli d'Italia con la vicepresidenza alla giunta e un numero di assessori corrispondenti al risultato elettorale, che poi abbiamo verificato uguale a quello della Lega", ha aggiunto Urzì.
Solo il un secondo momento, ha detto poi, si parlerà di ripartizione delle competenze: "Partiamo dal numero dei ruoli", ha ribadito. Il commissario provinciale di Fratelli d'Italia ha detto che, come partito, "non ci aspettiamo null'altro rispetto a quello che era stato stabilito. Nulla di più e nulla di meno". Secondo Urzì, la vittoria del 22 ottobre "è stata larga solo ed esclusivamente grazie a Fratelli d'Italia: senza il ruolo fondamentale del partito all'interno della coalizione, questa coalizione non avrebbe vinto il premio di maggioranza come lo ha vinto".
Il ritorno alle urne, per il commissario provinciale di Fratelli d'Italia, non è uno scenario probabile: "Io vedo uno scenario di cinque anni di governo forte del Trentino con un ruolo forte di Fratelli d'Italia. Questo è l'unico scenario che mettiamo in conto. Ovvio che ci devono essere interlocutori che comprendono il senso delle parole in italiano, e il senso delle parole anche dell'accordo del 28 luglio scorso".
Fugatti: “Deve essere sciolto tema politico”
"Non è la prima volta che non si elegge il presidente del Consiglio alla prima seduta. Non dobbiamo dire che è stato infranto nessun percorso consolidato". Lo ha detto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti (Lega), a conclusione della prima seduta del Consiglio provinciale, parlando con i giornalisti in merito al braccio di ferro con Fdi che sta disertando le sedute della nuova giunta per contrasti nell'assegnazione delle deleghe.
"Dall'altra parte - ha aggiunto - c'è un tema politico che deve essere risolto, sciolto ed affrontato. Però c'è una giunta operativa: la giunta sta lavorando, gli assessori sono in carica e nessuno può dire che non ci sia un ordinario confronto sulle problematiche che riguardano le competenze della giunta". Fugatti ha ribadito che "la vicepresidenza vale per la vicepresidenza".
"Nel momento in cui ci sono due assessori, noi abbiamo sempre detto che la vicepresidenza cade. L'abbiamo detto da quattro mesi a questa parte", ha concluso Fugatti.