Violenza di genere, il questore di Trento: “Dati in calo, ma l’attenzione resta alta. Fondamentale segnalare”
Maurizio Improta: “C'è bisogno di sentinelle sul territorio. La parrucchiera, il commesso, il panettiere che notano una cliente con un livido, che ne rilevano assenze anomale nel tempo. Piccoli segnali che possono portarci a intervenire prima che sia troppo tardi"
PSICHIATRA Contro la violenza sulle donne vanno educati gli uomini
I DATI Violenza sulle donne, quest'anno 650 fascicoli in Procura
TRENTO. «I dati sono in calo, ma come sempre in questo ambito così delicato non è possibile sorriderne. Chi come noi lavora per garantire una vita sicura è sempre accompagnato dal dubbio: sta finalmente migliorando la situazione o semplicemente resiste la paura di denunciare?». Il questore di Trento Maurizio Improta sceglie la via della concreta prudenza nell'analizzare i numeri relativi all'attività di contrasto della violenza di genere svolto quotidianamente da donne e uomini della polizia. «Nel corso del 2023 il fenomeno pare aver inciso meno rispetto al 2022, ma come dicevo si tratta di un dato che va analizzato tenendo presente quella che può essere la duplice chiave di lettura. Dall'inizio dell'anno è stato applicato il codice rosso in trentadue occasioni: 17 per maltrattamenti, 8 per violenza sessuale e 7 per atti persecutori. Inoltre sono stati emessi settantuno ammonimenti, 38 per violenza domestica e 33 per stalking». Lo scorso anno le indagini per i reati da codice rosso erano state 16 e avevano portato all'emissione di 12 avvisi orali, due proposte di sorveglianza speciale. Erano stati 120 gli ammonimenti per violenza domestica, 67 per stalking, nove i rimpatri con fogli di via obbligatori e due i provvedimento di allontanamento dal centro urbano.
Numeri altissimi, anche se in calo rispetto all'anno scorso.
Per questo l'attenzione va mantenuta altissima. Anche perché va fatta attenzione nel leggerli, perché questa è la fotografia dell'attività della polizia di Stato. Il quadro complessivo è composto anche dal lavoro di indagine delle altre forze dell'ordine sul territorio e la Procura - dati resi noti mercoledì - ha attualmente 650 fascicoli aperti per fatti reato relativi alla violenza di genere. Il fenomeno è dunque purtroppo ancora ben presente anche sul territorio trentino: le segnalazioni che alla polizia sono arrivate in questi undici mesi del 2023 per richieste di ammonimento sono state 302. La discrepanza tra segnalazioni e provvedimenti è notevole. Questo è uno dei motivi per il quale il lavoro delle donne e degli uomini della polizia è complesso: la necessità di approfondire queste segnalazioni è basilare. Spesso non vi sono gli estremi per arrivare a provvedimenti.
C'è il rischio di sottovalutazione di alcune situazioni?
Posso assicurare che la formazione che in polizia viene portata avanti e la sensibilità del personale portano a escludere questo rischio. Se una segnalazione non porta a nulla è perché la situazione è stata valutata davvero non a rischio, dopo approfondite verifiche. E si tenga presente che comunque, non solo dopo una segnalazione da codice rosso ma anche dopo il più banale controllo sul territorio che porta a verifiche in abitazioni - ad esempio per schiamazzi o grida, con le pattuglie chiamate dai vicini di casa - eventuali situazioni a rischio vengono inserite in un apposito database.
Per rendere più rapido un intervento in caso di reale allarme.
Esattamente: se viene richiesto un intervento a un domicilio già segnalato come a rischio sappiamo già di doverci muovere con la massima urgenza.
Troppo spesso però si interviene a cose fatte
E questo, mi creda, è davvero il cruccio più grande per chi fa il mio e il nostro lavoro. Per questo non posso che approfittare di questa occasione per invitare tutti a segnalare. Segnalare senza nessuna esitazione qualsiasi situazione anomala, qualsiasi comportamento a rischio. Un invito alle vittime certo, ma anche ai familiari, agli amici, ai vicini di casa, ai colleghi di lavoro. Per questo ho salutato con particolare entusiasmo l'iniziativa presentata da Confcommercio e Fipe nei giorni scorsi e mi auguro che tutte le altre categorie economiche aderiscano. C'è bisogno di sentinelle sul territorio. La parrucchiera, il commesso, il panettiere che notano una cliente con un livido, che ne rilevano assenze anomale nel tempo. Piccoli segnali che possono portarci a intervenire prima che sia troppo tardi. Il Trentino da questo punto di vista è un territorio virtuoso più di altri: non c'è un freno sociale nel segnalare, nel riferire, nel lanciare un allarme. Ma è importante lo si faccia sempre di più. Meglio un intervento a vuoto, una falsa allerta, di una nuova vittima da piangere.