Apss: appalto per il servizio Cup dei prossimi sei anni, le lavoratrici temono per il posto
L’Azienda sanitaria la procedura «sopra soglia europea», un incarico che vale 54 milioni, Cgil preoccupata per il futuro delle 122 dipendenti (una parte lavora in sedi periferiche nei paesi): rischio di delocalizzazione fuori provincia del call center
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TRENTO. Dopo i numerosi scioperi e le manifestazioni delle lavoratrici del Cup preoccupate del rischio di una possibile delocalizzazione del servizio, nelle scorse ore l'Azienda sanitaria ha pubblicato i termini della procedura «aperta sopra soglia europea per l'affidamento del servizio di gestione integrata multicanale delle interazioni con gli utenti dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento».
Un bando da 54 milioni di euro della durata di 6 anni per la gestione del Cup e altri servizi, che però non contiene quella tutela tanto richiesta dalla Fiom Cgil durante i picchetti davanti alla Provincia.
Nel bando, infatti, viene richiesto l'obbligo di avere almeno una sede operativa all'interno della Provincia di Trento in cui gestire operativamente le attività di Call Center. Nessuna garanzia, dunque, per le 122 dipendenti, parte delle quali lavorano attualmente in sedi periferiche come Luserna, Castel Tesino e Ossana.
Nel bando viene specificato che il vincitore dovrà garantire la continuità dei rapporti di lavoro in essere al momento del subentro, del personale già impiegato nei servizi oggetto di gara. Ovviamente, come è stato spiegato più volte dai sindacati, laddove la sede di lavoro fosse distante da quella attuale molte lavoratrici si vedrebbero costrette a rinunciare.
«Abbiamo un confronto ancora aperto - spiega Michele Guarda, segretario della Fiom - e su questo punto noi non transigeremo. Si tratta di garantire la qualità del servizio, oltre che i posti di lavoro in Trentino. I tecnici della Provincia sollevano il problema di possibili ricorsi, ma secondo noi la questione è tecnicamente risolvibile.
Occorre arrivare ad una soluzione perché non è pensabile che un servizio da sempre gestito in Trentino finisca fuori provincia con operatori che magari rispondono dall'estero. Va bene esternalizzare i servizi, ma chi vi lavora non può essere considerato un precario».
Il maxi bando comprende il servizio di Cup con gli operatori e quello online, il servizio agli sportelli, la gestione delle casse automatiche, il sistema ad elevata automazione vocale dedicato alla prenotazione dei prelievi di laboratorio e accessi all'anagrafe sanitaria, il servizio sms.
Secondo quanto si legge nel bando, l'aggiudicazione del servizio avverrà in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, attribuendo un massimo di 85 punti alla componente tecnico/qualitativa e un massimo di 15 punti alla componente economica. È prevista anche la facoltà per Apss di non procedere all'aggiudicazione qualora nessuna delle offerte fosse ritenuta congrua o conveniente, come pure di procedervi in caso di presentazione di una sola offerta, purché ritenuta tecnicamente idonea ed economicamente convenienteI numeri che il servizio è chiamato a gestire sono impressionanti.
Se si tiene in considerazione solo il Cup, nel 2022 le prenotazioni telefoniche o online sono state 1.295.981, a cui vanno aggiunte 421.318 prenotazioni per tamponi o vaccini Covid.
Le agende che gli operatori sono stati chiamati a gestire nel 2022 sono state 4.533 rispetto alle 4.064 nel 2019. Nel 2021 è stato anche attivato un canale diretto per i medici di medicina generale e i pediatri e i minuti di conversazioni sono passati da 5.779 negli ultimi sei mesi del 2021 a 25.480 nel 2022. provinciale
La Fiom fa presente che proprio per la delicatezza del servizio e il fatto che per formare questi operatori sono necessari mesi e mesi di affiancamento, la delocalizzazione risulterebbe una scelta che metterebbe a rischio il servizio stesso.
Il Cup della Provincia di Trento, nato nel 1999, fu uno dei primi a partire in Italia e fu anche il "primo Cup" per Gpi che si aggiudicò la gara.
A maggio di quest'anno, sempre Gpi, si è aggiudicato la gara per l'affidamento dei servizi di Front Office del Contact Center Regionale della Lombardia. Un contratto di 6 anni del valore di 280 milioni.