Bordate fra Cia e Urzì, in Fratelli d'Italia va in scena lo scontro. Ma forse l’ex di Agire rimane assessore...
Il consigliere medita di lasciare il partito. Il commissario Urzì dice che «4 su 5 il nostro gruppo è compatto». Ed alla fine Cia «rimarrà al suo posto se il presidente Fugatti deciderà nella sua massima autonomia di non ritirargli le deleghe»
TRENTO. Aveva iniziato il consigliere e assessore (ancora per poco) Claudio Cia, che si è visto “silurato” per decisione del suo partito (Fratelli d’Italia), sacrificato sull’altare della trattativa per portare Francesca Gerosa alla vicepresidenza di giunta.
Cia non l’ha presa bene, e in mattinata – prima di presentarsi come niente fosse alla riunione della giunta – ha attaccato pesantemente il commissario meloniano.
"È nella potestà del presidente Maurizio Fugatti ritirare le deleghe all'assessore. Io non posso che ringraziarlo per la nomina e per la fiducia accordatami, soprattutto su tematiche a me care come la disabilità" ha dichiarato Cia, in rotta con Fratelli d'Italia per essersi insediato prima della nomina di Francesca Gerosa alla vicepresidenza della Provincia di Trento.
A quanto riferito, Cia non è ancora stato contattato da Fugatti. "Il ritiro delle mie deleghe non è certo imputabile a Fugatti, ma al coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, Alessandro Urzì, che si è battuto per questo epilogo. Ora rifletterò se rimanere o meno nel partito, anche se sono già stato buttato fuori dalla chat del gruppo consiliare. Io continuerò nel mio ruolo di consigliere, affidatomi direttamente dagli elettori, ma non posso che chiedermi il senso di avere un coordinatore che ha vissuto a Bolzano, ora vive tra Vicenza e Roma ma continua a occuparsi di un territorio autonomo come il Trentino", ha concluso Cia.
Ma sono bastate poche ore, per la replica stizzita di Urzì: "In relazione alle dichiarazioni dell'assessore Cia si richiama quanto già ribadito più volte: la titolarità dell'assegnazione delle deleghe di assessore è esclusivamente nelle mani del Presidente. Al momento disponiamo di due posizioni in giunta provinciale. Al momento. Gerosa e Cia. A Gerosa sono state assegnate competenze pesantissime e importantissime come l'istruzione, la Cultura, la famiglia, i giovani, le pari opportunità, lo sport con le Olimpiadi. Insomma due assessorati in uno. E la vicepresidenza che rende chiaro e centrale il ruolo di FdI in giunta provinciale" afferma il commissario Fdi Alessandro Urzì.
"La nostra determinazione nel pretendere il massimo della rappresentatività purtroppo è stata limitata da alcune sfilacciature che purtroppo nonostante gli inviti del partito l'assessore Cia non ha raccolto. E ne siamo dispiaciuti perché erano volti a salvaguardare proprio la sua posizione che era la posizione di FdI. Oggi il gruppo, 4 posizioni su 5, è compattissimo e fatto di persone che hanno anteposto l'interesse della squadra al proprio", prosegue. "La persistenza di una posizione che invece ha giocato una partita personale rimanendo avvinghiato ad un assessorato che non era stato concordato con il partito purtroppo ci ha indebolito, dobbiamo avere il coraggio di ammetterlo. Una scelta personale e di potere purtroppo sta pesando su tutto il gruppo. Avevamo per questo chiesto ai nostri assessori di astenersi dall' assumere i ruoli in attesa di definire il quadro complessivo", sottolinea Urzì. "La decisione di violare la disposizione del partito per assumere le funzioni in modo autoreferenziale da parte di Cia ha pesato gravemente sulla trattativa. Ora oltre a Gerosa vicepresidente ci troviamo un assessore di FdI che però inevitabilmente non gode più della piena fiducia del partito (perché ha fatto scelte autonome in ogni circostanza) ma è comunque di FdI. E rimarrà al suo posto se il presidente Fugatti deciderà nella sua massima autonomia di non ritirargli le deleghe", ribadisce il commissario Fdi.