Sicurezza stradale, in Trentino quasi 248 incidenti ogni 100mila abitanti
Le statistiche dei sinistri elaborate sa AutoScout su dati Istat: a livello regionale siamo al 14° posto assoluto, ma si sale al 6° in rapporto alla popolazione
TRENTO. La piaga degli incidenti stradali è tutt’altro che sconfitta in Trentino Alto Adige: nel corso del 2022, rispetto all’anno precedente, l’aumento dei sinistri ha sfiorato il 20% in provincia di Trento, ed è stato di poco inferiore al 19% in provincia di Bolzano.
Numeri che collocano la nostra regione al 14° posto in Italia. Se però consideriamo il dato degli incidenti in rapporto alla popolazione, il quadro diventa ancora più preoccupante e la regione sale al 6° posto in Italia, con 289,7 incidente ogni 100mila residenti.
Sono i dati elaborati dal Centro Studi di AutoScout24, portale di annunci di vendita auto, sulla base dei dati Istat.
Vediamo i dati in dettaglio.
Come detto, in Trentino-Alto Adige nel 2022 ci sono stati 3.121 incidenti stradali (+19,3% sul 2021), posizionando la regione al 14° posto in Italia. Ma se si confronta il dato con la popolazione, la regione è al 6° posto con 289,7 incidenti ogni 100mila residenti. A livello provinciale, Bolzano è prima sia per numero di incidenti (1.775) sia in relazione alla popolazione (332,3 incidenti ogni 100mila residenti). Trento ne registra 247,9.
Il tema della sicurezza, osservano gli esperti di AutoScout24, è quindi prioritario e il nuovo codice stradale (in attesa dell’entrata in vigore) prevede, tra gli altri, l’inasprimento delle sanzioni per l’utilizzo del cellulare alla guida o per chi consuma alcol.
Le altre regioni.
Considerando il 2022, anno in cui sono presenti i confronti regionali dell’Istat, al primo posto per numero di incidenti troviamo, ovviamente per una questione di dimensioni, la Lombardia (28.786), seguita dal Lazio (20.275) e dall’Emilia Romagna (16.679). Ma se confrontiamo il dato sulla popolazione residente, la situazione cambia nettamente: al primo posto si classifica la Liguria con 521,5 incidenti ogni 100mila residenti, un dato nettamente superiore alla media nazionale (281,2). Seguono, a distanza, la Toscana (412,6 incidenti ogni 100mila residenti), l’Emilia Romagna (375,9) e il Lazio (354,4).
Le più virtuose sono il Molise (152,1) e la Calabria (154,2).
Inoltre, secondo l’ultima ricerca del Centro Studi di AutoScout24, se da un lato il codice della strada è giudicato positivamente in termini di sicurezza da quasi sei utenti su dieci, dall’altro c’è ancora un problema culturale: il 14% del campione, infatti, continua a giustificare (in alcune occasioni) chi guida dopo aver assunto alcol, come ad esempio quando lo si “sopporta”, e il 12% chi usa il cellulare senza auricolare/vivavoce, come nel caso di una telefonata urgente.
Nonostante questo, non è una bocciatura completa in quanto negli ultimi anni è cresciuta sensibilmente la consapevolezza su questi comportamenti, tanto che l’alcol e il cellulare sono ritenuti gli aspetti in assoluto più gravi. Ma per ridurre gli incidenti, secondo gli utenti, non bisogna “lavorare” solo sui comportamenti errati, ma è fondamentale migliorare lo stato delle strade, giudicato negativamente da oltre metà degli intervistati.
A causa delle cattive condizioni stradali, infatti, oltre un quarto del campione ha causato o subito nella sua vita almeno un incidente, anche lieve.
Cosa preoccupa principalmente gli utenti quando sono su strada? Sono proprio gli altri guidatori (per il 73%) e i pedoni (38%), ovvero tutto ciò che può avere a che fare con la distrazione di altre persone.
Anche la presenza di buche si conferma una grande fonte di apprensione, indicata da oltre la metà del campione, ma per chi usa abitualmente la bici, sale la paura per i mezzi pesanti (per il 38%, contro una media del 15%). Al contrario, solo il 3% pensa che superare i limiti di velocità sia pericoloso, e infatti ben sette utenti su dieci dichiarano di eccedere a volte o spesso i limiti imposti a livello urbano o extra urbano. Andando invece a indagare le motivazioni di chi ha provocato un incidente, si vede come la causa principale sia stata la distrazione alla guida (per il 64%), seguita da una mancata osservanza della segnaletica o delle norme di circolazione (18%).