Ok dell’Agenzia spaziale europea alle missioni per studiare Venere: il ruolo centrale dell’Università di Trento
Alla missione EnVision diretta a Venere l'Italia fornisce il radar sounder: "Penetrerà la crosta venusiana per andare a svelare i misteri che si nascondono nelle prime centinaia di metri al di sotto della superficie", dice il responsabile scientifico dello strumento Lorenzo Bruzzone, dell'Università di Trento
ROMA. Luce verde dall'Agenzia Spaziale Europea alla missione En Vision destinata a studiare Venere e il cui lancio è previsto nel 2031, e a Lisa, che per la prima volta studierà le onde gravitazionali dallo spazio e il cui lancio è in programma nel 2035. Alle due missioni, approvate dal Comitato dell'Esa per i programmi scientifici, l'Italia partecipa in modo importante con l'Agenzia Spaziale Italiana, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l'Università di Trento.
L'Italia è in prima fila nella caccia ai segreti delle onde gravitazionali e di Venere, grazie al contributo di l'Agenzia Spaziale Italiana, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l'Università di Trento e l'industria. Sono infatti nati nel nostro Paese strumenti importanti delle missioni Lisa ed EnVision, approvate oggi dal Comitato dell'Agenzia Spaziale Europea per i programmi scientifici.
"Il contributo italiano a Lisa è fondamentale in quanto sarà realizzato nel nostro Paese il cuore di ognuno dei tre satelliti, cioè i due Gravitation Reference System contenenti le masse in caduta libera la cui posizione risente degli effetti dell'onda gravitazionale e viene misurata dai laser", dice Barbara Negri, responsabile dell'Unità Volo umano e Strumentazione scientifica dell'Asi.
"L'Università di Trento guida scientificamente il progetto, mentre l'industria italiana - prosegue Negri - ealizzerà i sette Grs (sei di volo e uno spare) in tre anni, oltre ai precedenti modelli di sviluppo, un impegno davvero notevole. L'Italia partecipa anche allo sforzo comune del consorzio nel preparare le procedure di analisi dei dati, sfruttando le competenze dell'Università di Milano Bicocca e con il contributo dello Space Science Data Center di Asi".
Per il responsabile scientifico del contributo italiano all'hardware della missione Lisa, William Joseph Weber, del Laboratorio di gravitazione sperimentale all'Università di Trento e del Trento Institute for Fundamental Physics and Applications dell'Infn, "l'adozione di Lisa è il frutto di oltre due decenni di sviluppo in Italia sul sistema di masse in caduta libera, resi possibili dalla collaborazione fra Asi, industria, università e l'Infn". Alla missione EnVision diretta a Venere l'Italia fornisce il radar sounder: "penetrerà la crosta venusiana per andare a svelare i misteri che si nascondono nelle prime centinaia di metri al di sotto della superficie", dice il responsabile scientifico dello strumento Lorenzo Bruzzone, dell'Università di Trento.
"Le misure del radar avranno un ruolo cruciale per comprendere i processi legati all'evoluzione del pianeta fornendo informazioni fondamentali per interpretare la geologia venusiana. Tali misure permetteranno analisi dettagliate della tettonica, della stratigrafia, dei crateri sepolti e dei principali elementi connessi all'attività vulcanica. Ciò contribuirà a capire i motivi che hanno portato il nostro pianeta gemello ad avere un'evoluzione così diversa da quella terrestre, diventando un ambiente ostile alla vita".