Cronaca / Il caso

Esposto sulla morte della cugina: il decesso in Sicilia, la denuncia parte dal Trentino

La donna, 80 anni, è morta in Sicilia dopo aver mangiato degli spaghetti: poteva ingerire solo cibo liquido e, secondo la ricostruzione degli inquirenti, la nipote avrebbe fatto mangiare alla prozia quel piatto per ucciderla e intascare l'eredità. Un cugino della vittima, da quarant'anni abitante in Trentino, ha presentato un esposto: sulla vicenda l'inchiesta della Procura di Catania

CATANIA. La donna, 80 anni, è morta in Sicilia dopo aver mangiato degli spaghetti: poteva ingerire solo cibo liquido e - secondo la ricostruzione degli inquirenti - la nipote avrebbe fatto mangiare alla prozia quel piatto per ucciderla e intascare l'eredità.

Un cugino della vittima, da quarant'anni in Trentino, ha presentato un esposto.

L'inchiesta del gruppo "fasce deboli-codice rosso" della Procura di Catania, basata su indagini dei carabinieri di Aci Castello, farebbe emergere, scrive il gip di Catania, Sebastiano Di Giacomo Barbagallo, da parte dell'indagata "una strategia palesemente predatoria" per "abusare dello stato di infermità della persona offesa" che sarebbe stata indotta a revocare la procura originaria e il rilascio di quella in favore dell'indagata, e, allo stesso modo, del testamento, con "l'eredità che era prima devoluta per intero ai Salesiani di Torino", ma di cui sarebbe stata la finale destinataria.

Nel provvedimento il gip accoglie la richiesta del sostituto procuratore Michela Maresca, vistata dall'aggiunto Sebastiano Ardita, e dispone gli arresti domiciliari nei confronti della 58enne accusata di circonvenzione di incapaci e dell'omicidio aggravato della prozia Maria Basso, deceduta il 16 dicembre del 2022 in una Rsa di Aci Castello dove la pronipote l'avrebbe portata da Asiago.

Secondo l'accusa l'indagata, alcuni giorni prima del decesso, avrebbe invitato la parente a pranzo fuori, con l'ottantenne che avrebbe mangiato spaghetti e un dolce, nonostante una malattia invalidante l'obbligava a ingerire soltanto cibo omogenizzato.

E questo ne avrebbe "cagionato la morte per polmonite 'ab ingesti', ricostruisce la Procura di Catania che contesta alla 58enne l'omicidio aggravato al "fine di conseguire il profitto legato alla circonvenzione di incapaci" della vittima.

La ricostruzione dell'accusa è contestata dall'indagata che tramite i propri legali si professa innocente e anzi, sostiene, le avrebbe dato "le cure di cui aveva bisogno" e dato da mangiare solo "cibo spezzettato, come le era somministrato nella Casa di riposo in cui era ospitata". (ANSA).

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