Lettere con gli insetti morti alla ex: un uomo di 50 anni accusato di stalking e “ammonito”
Per i difensori dell'indagato, gli avvocati Beatrice Tomasoni e Antonio Divan, «la valutazione degli elementi di riscontro raccolti è stata svolta totalmente a senso unico»: il cinquantenne ha troncato da moltissimo tempo qualsiasi rapporto con la ex e, come da lui dichiarato in audizione, ora ha un vita sentimentale felice e dunque nessun motivo per tormentare la donna
TRENTO Stalking nei confronti delle ex
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TRENTO. Alcune lettere erano di minaccia, altre contenevano insetti morti. Il mittente era anonimo, ma la calligrafia sarebbe stata riconoscibilissima: la donna che ha ricevuto la corrispondenza ha indicato quale autore l'ex compagno, con cui ha chiuso i rapporti da quasi un decennio. Il motivo di questo "ritorno di fiamma al contrario" non è chiaro, ma le minacce e le frasi offensive e lesive della privacy hanno messo in allarme la donna, che ha denunciato l'ex per stalking. L'uomo è stato anche raggiunto da un ammonimento, ma respinge fermamente l'accusa di atti persecutori.
Se il ricorso da lui presentato al Tar contro il provvedimento del questore è stato respinto, nei prossimi giorni il caso approderà davanti al giudice per le indagini preliminari. Si tratta di una vicenda controversa: la procura ha presentato richiesta di archiviazione sulla quale la parte offesa si è opposta; spetta dunque al giudice decidere se il procedimento andrà avanti con eventuali ulteriori indagini, o se verrà archiviato.
L'indagato è un impiegato cinquantenne che non ha mai avuto problemi con la giustizia in passato. L'ammonimento, provvedimento di natura preventiva proprio per far desistere la persona a commettere ulteriori atti persecutori, è scattato tenendo conto dell'istruttoria svolta dalla questura e anche del parere tecnico di una grafologa, secondo cui gli scritti anonimi arrivati alla donna sono attribuibili all'ex compagno.
Il cinquantenne è dunque accusato di «reiterato comportamento persecutorio» per aver mandato le lettere contenenti minacce e insetti morti e con riferimenti a relazioni sentimentali del passato, ma anche per aver richiesto informazioni su di lei e per aver coinvolto una terza persona - un uomo frequentato dalla ex in passato - inviando scritti con insulti riferiti alla donna e minacce di divulgare informazioni private.
Per i difensori dell'indagato, gli avvocati Beatrice Tomasoni e Antonio Divan, «la valutazione degli elementi di riscontro raccolti è stata svolta totalmente a senso unico»: il cinquantenne ha troncato da moltissimo tempo qualsiasi rapporto con la ex e, come da lui dichiarato in audizione, ora ha un vita sentimentale felice e dunque nessun motivo per tormentare la donna. Ha inoltre negato di essere l'autore delle lettere, fornendo una perizia che, nella comparazione delle scritture, lo scagiona. Il contrario di quanto sostenuto dall'esperta incaricata dalla donna per l'analisi delle lettere. Ma la richiesta presentata dall'indagato di una Ctu grafologica, dunque di una terza e dirimente prova, è stata respinta dal tribunale.
Nel frattempo la procura ha chiesto l'archiviazione del procedimento. La donna, assistita dall'avvocato Flavio Maria Bonazza, si è opposta: il comportamento dell'ex le ha creato uno stato di ansia e di paura, che l'ha costretta a ricorrere ad un Centro antiviolenza «per cercare di gestire e superare, anche sotto un profilo emotivo, oltre che della sicurezza personale, la situazione».