No all’apertura estiva delle scuole a luglio, la lettera firmata da 950 persone: “Gerosa, aspettiamo i fatti”
L’appello – sottoscritto da insegnanti, personale di sostegno e cuochi – è forte: “Gerosa si ricordi di quello che aveva promesso in campagna elettorale. Bravo Marco Galateo, vicepresidente della Provincia di Bolzano, contrario all’ipotetica apertura estiva della scuola dell’infanzia su modello trentino”
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TRENTO. Una lettera all’Adige firmata da oltre 950 tra insegnanti, personale di sostegno e cuochi per dire no alle scuole dell’infanzia a luglio. E l’invito alla assessora all’Istruzione Francesca Gerosa a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale e a prendere esempio dal vicepresidente della Provincia di Bolzano, contrario alla linea trentina.
La lettera
“È di pochi giorni fa la dichiarazione di Marco Galateo, Vicepresidente ed assessore all’Istruzione della scuola italiana della Provincia di Bolzano, rispetto all’ipotetica apertura estiva della scuola dell’infanzia su modello trentino. L’assessore di Fratelli d’Italia chiosa «Stop all’ipotesi delle scuole dell’infanzia prolungate d’estate come in Trentino. Le insegnanti non sono baby sitter, l’offerta per le famiglie va ampliata puntando su cooperative ed associazioni».
I cugini bolzanini non solo stoppano a priori l’idea ma addirittura l'ipotesi ritenendo la decisione trentina sminuente per la categoria docente e limitante per l’utenza. Come può essere possibile che la Provincia di Trento continui un percorso di apertura estiva di un servizio in solitaria, rispetto alla Nazione ma anche alla stessa Regione Trentino Alto Adige? Perché non considerare le valide alternative da sempre presenti sul territorio? Perchè non prendere atto dei dati degli anni precedenti e le relative percentuali ampiamente conosciute e diffuse? Perché non considerare le innumerevoli problematiche che questa decisione di emergenza pandemica ha portato con sé?
Si continua ad optare per offrire un servizio a pochi (fascia 3-6 anni) pagato da tanti. La stessa dottoressa Gerosa in campagna elettorale aveva posto attenzione all’apertura estiva della scuola dell’infanzia dichiarando agli elettori un impegno affinché si ripristinasse la normalità del calendario. Il tutto ripensando a diverse modalità organizzative e soluzioni alternative al prolungamento, auspicando ad una terzavia. Le promesse elettorali purtroppo sono state finora ampiamente e nettamente disattese.
Ennesima prova ne è la dichiarazione rilasciata in aula in occasione della V Commissione, in risposta al Disegno di Legge del consigliere Filippo Degasperi, «Abrogare l’apertura a luglio non è la scelta corretta»…per chi assessore? Sicuramente non per i cittadini che l’hanno votata, illusi da un programma elettorale che faceva intendere ben altro.
L’assessore Gerosa oltre a dover essere responsabile di quanto propagandato in tempi pre elettorali dovrebbe, nel rispetto del ruolo che ricopre, prendere decisioni rispettose dell’istituzione scuola da sempre pilastro della formazione dei cittadini/e di oggi e di domani ribadendo a gran voce che non può essere un servizio conciliativo. Puntare sui servizi conciliativi permetterebbe non solo di differenziare l’offerta esperienziale per i bambini/e ma anche favorire quella disconnessione molto cara all’assessore.
Guardiamo con ammirazione l’assessore Galateo per aver riconosciuto autorevolezza alla scuola, per aver valorizzato il ruolo dei docenti ed esplicitamente puntato sui servizi integrativi, legittimandoli nella loro importanza. Forse varrebbe la pena che l’assessore trentino si confrontasse con il collega altoatesino, per lo più dello stesso stemma politico, e prendesse spunto dalla Provincia di Bolzano che attiva da sempre servizi integrativi efficienti ed apprezzati.
Invitiamo inoltre l’assessore Gerosa ad esercitare il proprio ruolo decisionale mantenendo con coerenza le promesse fatte, forte dei dati già in possesso dell’amministrazione e nel rispetto dei propri elettori. Come candidata di Fratelli d’Italia la dottoressa Gerosa aveva dichiarato che «Fratelli d’Italia è il partito della coerenza che porta avanti dopo le elezioni quello che aveva promesso prima» stiamo attendendo i fatti, stufe di parole e promesse che non trovano concretezza. Terminiamo ricordando che nella tradizione trentina è molto forte e sentito il concetto del mantenere la parola data come segno di coerenza e rispettabilità che si riflette anche nel detto popolare. «L’om per la parola, sempre!».