Riforma dell'Autonomia speciale, grazie al cielo Kompatscher ci svela cosa sta succedendo
Entro giugno terminerà i lavori la Commissione paritetica: in ballo la modifica delle competenze, ad esempio in tema di fauna selvatica, che passeranno rafforzate alle due Province
TRENTO. Se la settimana scorsa il tema era stato affrontato genericamente in occasione della visita della premier Giorgia Meloni anche a Trento, ma quando erano arrivate le domande in merito, la risposta era stata evasiva: "Se ne sta occupando il ministro Calderoli". Oggi invece è il presidente dell’Alto Adige Arno Kompatscher a entrare nel merito e spiegarci con chiarezza di cosa si sta discutendo, e come lo Statuto di Autonomia (anche del trentino) potrebbe cambiare.
Ne ha parlato durante i lavori della sessione di marzo del consiglio provinciale di Bolzano con la relazione sul disegno di legge costituzionale che mira ad adeguare gli Statuti delle Regioni a statuto speciale, con l'obiettivo, ha spiegato, di affrontare le restrizioni imposte dalla Corte costituzionale sulle competenze legislative autonome e mirando a ristabilire l'autonomia raggiunta nel 1992, che aveva portato alla quietanza liberatoria dell'Austria davanti alle Nazioni Unite.
"Le norme specifiche di tutela delle minoranze (uso della lingua, proporzionale, scuola, ecc.) - ha chiarito Kompatscher - non sono state né limitate né messe in dubbio dalla legislazione statale e dalla Corte costituzionale".
Il cuore della proposta è l'articolo 4, che riguarda le competenze legislative della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol e delle due Province autonome, che elimina i limiti posti alle competenze legislative primarie dai "principi dell'ordinamento della Repubblica" e dalle "norme fondamentali delle riforme economico-sociali". Le limitazioni, ha spiegato Kompatscher, risultano innanzitutto dalle competenze trasversali dello Stato postulate, in molte sue sentenze, dalla Corte costituzionale in materia di tutela della concorrenza, ordinamento civile, determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, ordine pubblico e sicurezza.
L'articolo è già stato valutato positivamente dalla giunta altoatesina il 26 settembre 2023 e il 3 ottobre è stato trasmesso da Kompatscher, quale coordinatore delle Regioni e Province a Statuto speciale, alla presidente del consiglio Meloni in occasione del Festival delle Regioni.
Il disegno di legge disciplina, inoltre, il ripristino delle competenze provinciali in materie, come il rapporto di lavoro del personale provinciale, il governo del territorio, attività edilizia e contratti pubblici, introduce una migliore declinazione della competenza in materia di assunzione diretta dei servizi pubblici locali, e include, tra le materie di rango primario, anche ambiente ed ecosistema, compresa la gestione della fauna selvatica, nonché il commercio, comprese l'urbanistica commerciale e la disciplina degli orari delle attività commerciali.
Viene, ancora, introdotto il principio dell'intesa per la revisione dello Statuto, richiedendo la maggioranza assoluta per l'approvazione sia del Consiglio regionale che provinciale.
La procedura di revisione viene definita con maggiore precisione, prevedendo che la commissione paritetica emetta un parere preventivo vincolante, e amplia il contenuto delle norme di attuazione. Kompatscher ha sottolineato che si mira a concludere i lavori entro giugno 2024 per poi procedere con l'approvazione parlamentare. Una volta approvata, la proposta verrà trasmessa alle Province autonome e alle regioni per ottenere un parere, e anche all'Austria, seguite da due votazioni entro tre mesi in entrambe le Camere. Non sarà necessaria una maggioranza qualificata dei due terzi, in quanto la proposta non sarà sottoponibile a referendum.