Una folla immensa e tanto dolore per i funerali di Matteo Lorenzi, il giovane ciclista ucciso in bici a Civezzano
Centinaia di persone anche sul sagrato, sotto la pioggia battente: il commosso omaggio dei compagni di squadra e dei compagni di classe
FORNACE. Una folla immensa, dentro e fuori la chiesa parrocchiale di Fornace, sotto una pioggia scrosciante, sta partecipando ai funerali di Matteo Lorenzi, il ciclista che a luglio avrebbe compiuto 17 anni e che giovedì 9 maggio ha perso la vita in un incidente stradale tra Fornace e Civezzano. Una folla immensa che ha letteralmente invaso il paese, con auto dappertutto, ed i vigili urbani e del fuoco presenti a gestire la viabilità.
Lunghissima la fila di amici, compagni di squadra juniores (con la divisa sociale del Montecorona, il sodalizio di Palù per cui correva), giovani ciclisti da tutto il Trentino, oltre ai suoi compagni di classe del liceo Galilei, che hanno reso omaggio alla bara di legno chiaro, al centro della navata.
C'era poi tutto il mondo che conta del ciclismo in Trentino, dalla presidente del Comitato provinciale della Fci Giovannina Collanega, al past president Giuseppe Zoccante, la presidentessa della Ciclistica Dro, figure storiche del ciclismo trentino e rappresentanze di atleti della Forti e Veloci Trento, del Veloce Club Borgo, dell’Uc Val di Non, del Gs Lagorai Bike, del Team Campana Imballaggi, dell’Uc Val di Cembra e del Team Bike Movement di Lavis.
Nella chiesa, nei primi banchi, i familiari: la mamma, il papà ed il fratello, in un dolore composto. Subito dietro il sindaco, con la fascia tricolore, a simboleggiare il lutto cittadino di tutta la comunità di Fornace.
A celebrare le esequie il parroco don Angelo,
Sull'incidente la procura di Trento ha aperto un'inchiesta per omicidio stradale. A rivelarsi fatale l'impatto tra il furgone che si stava immettendo da una laterale sulla strada principale e il giovane studente del liceo Galilei di Trento che si trovava in sella alla sua bici da corsa. È stato quindi denunciato il conducente del mezzo, un cinquantasettenne residente in provincia di Belluno, che viaggiava a bordo del suo Ducato, ora posto sotto sequestro dagli inquirenti che stava viaggiando in direzione della rotatoria dell'altopiano di Piné.
A prendere in mano il caso, titolare del fascicolo, il pubblico ministero di turno Alessandro Clemente che ha seguito le indagini condotte dai carabinieri del radiomobile della compagnia di Trento, in intervento insieme agli agenti della polizia locale dell'Alta Valsugana.
Nella dinamica dovranno essere chiariti ancora alcuni elementi. Ciò che purtroppo è certo è che il giovane si è schiantato a poche centinaia di metri da casa, a Fornace, in località Sille, lungo il rettilineo che scende verso la rotatoria e lo svincolo della Valsugana, andando a sbattere in velocità contro il montante della portiera del lato guida del furgone, finendo a terra dopo aver mandato in frantumi il finestrino.