La tragedia

Immenso dolore a Cles per la morte di Giovanni Andreis sul monte Bianco

Il drammatico incidente è avvenuto ieri, durante l'ultima gita scialpinistica della stagione, organizzata dalla sezione Sat della cittadina nonesa. Il noto commerciante quarantenne si era unito al gruppo con l'entusiasmo che lo contraddistingueva. Erano da poco passate le 11 quando è avvenuta la tragedia: è precipitato in un crepaccio mentre faceva fuoripista, nella Vallée Blanche, sul versante francese del massiccio

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di Marica Vigano'

TRENTO - La partenza da Cles è stata alle 2 di ieri notte. La trasferta alle Vallée Blanche, 3.613 metri, era l'ultima gita scialpinistica della stagione, organizzata dalla Sat di Cles. Giovanni Andreis, 40 anni, si era unito al gruppo con l'entusiasmo che lo contraddistingueva. Un viaggio relativamente breve, fino a Courmayeur, poi la salita in funivia e la traversata in quota.

Erano da poco passate le 11 quando è avvenuta la tragedia: Andreis è precipitato in un crepaccio mentre faceva fuoripista, nella Vallée Blanche, sul versante francese del massiccio del Monte Bianco. Assieme a lui c'erano gli amici della Sat. L'incidente è avvenuto a circa 3mila metri di quota. Come hanno ricostruito i soccorritori, la copertura ha probabilmente ceduto al passaggio degli sci sopra un ponte di neve. Sotto i suoi piedi si è aperta una fenditura del ghiacciaio. L'uomo è così sprofondato in un crepaccio, per circa 30 metri.

Le operazioni di soccorso sono state complesse e lunghe. Il corpo ormai senza vita è stato estratto dai gendarmi del Pghm di Chamonix intervenuti in elicottero. Sotto shock i compagni di escursione, che sono stati riaccompagnati a valle e ieri, in serata, stavano rientrando in Trentino. La salma è stata portata in una camera mortuaria in una località ad una trentina di chilometri da Chamonix.Le autorità francesi hanno immediatamente avvisato la Farnesina.

La notizia della tragica scomparsa del quarantenne è arrivata a Cles nel pomeriggio. Gli amici ed i conoscenti si sono subito stretti attorno alla famiglia, cercando di portare un po' di conforto. La moglie di Giovanni, Nadia Tomazzolli, avvocata di Cles, in quel momento non era nell'abitazione di Dres, ma era fuori paese assieme alle bimbe di 2 e di 6 anni: ad avvisarla sono stati i suoi fratelli. A casa di Tiziana e Franco, la mamma ed il papà della vittima, ha bussato alla porta un amico storico di Giovanni, Nicola Pedergnana. In quegli istanti è stata avvisata anche la sorella Francesca.

Giovanni Andreis, appassionato di sport e di montagna, era un noto commerciante specializzato in trattori ed mezzi da lavoro. Aveva atteso con entusiasmo questo fine settimana, per affrontare sugli sci la neve della Vallée Blanche.

L'itinerario in programma è un classico molto frequentato e pertanto simile a una pista battuta. Ci sono delle varianti più difficili, come la diretta del ghiacciaio dell'Envers du plan che scende diretta dall'arrivo della funivia delle Aiguille du Midi sul rifugio dei Requin.

Gli incidenti si verificano spesso nel tratto di discesa del ghiacciaio dei Requin sopra il rifugio. Se in via teorica con gli sci la traversata è meno pericolosa perché si distribuisce meglio il peso sui ponti di neve, la situazione di quest'anno in quota è diversa: con la poca neve i ponti sono fragili. Ciò avrebbe tradito Giovanni Andreis.

Sul Monte Bianco ieri è stata una giornata drammatica. Poco prima dell'incidente che è costato la vita al trentino, un altro escursionista ha perso la vita. Si tratta di un francese, di circa trent'anni: stava sciando sul Col des Dômes in direzione delle Dômes de Miage, nel comune di Contamines-Montjoie. Anche lui, secondo le prime ricostruzioni, è morto a seguito di una caduta in un crepaccio e anche per lui i soccorsi no hanno potuto fare nulla.