In vacanza in Trentino, accoltellò la moglie ad Arco: condannato ad otto anni di carcere
Decisiva, nell’udienza al Tribunale di Rovereto, la ricostruzione in video elaborata dai Ris di Parma: la donna fu raggiunta al costato, ma si salvò
IL FATTO Arrestato per l'aggressione alla ex moglie
TRENTINO Seguiti 200 uomini con trascorsi di violenza sulle donne
ARCO Doppio tentato omicidio: uomo aggredisce la ex e la sorella di lei
VALSUGANA 31enne ai domiciliari per stalking e violenza contro l’ex
ARCO. Quella vacanza ad Arco (la scorsa estate) che ha rischiato di trasformarsi in tragedia, di sfociare nell'ennesimo femminicidio, è finita in tribunale a Rovereto. Il gup Maria Teresa Dieni, al termine del processo con rito abbreviato, ha condannato ad 8 anni di reclusione un operaio di origine albanese (residente a Conegliano Veneto) accusato di tentato omicidio aggravato.
L'uomo, Bilo Dasader di 37 anni, al culmine di una discussione con la compagna (nativa dell'Est Europa) aveva preso un coltello dalla cucina colpendo la donna al costato. La vittima era stata operata all'ospedale Santa Maria del Carmine e se l'era cavata ma il caso, da subito, aveva destato scalpore perché si stava vivendo un'estate da incubo nel Basso Trentino, con due femminicidi consumati a Rovereto e un terzo, questo (era il 16 agosto), per fortuna non arrivato al tragico epilogo.
Proprio per questa escalation di violenza nei confronti delle donne appena ricevuta la segnalazione la pm Viviana Del Tedesco aveva avviato subito le indagini chiedendo l'intervento immediato dei Ris di Parma. Perché, appunto, era il terzo femminicidio (o comunque rischiato) piombato sulla provincia. E nello stesso anno, il 2023, in Italia questi delitti efferati sono stati ben 118 di cui 96 in ambito familiare o comunque affettivo.
Un allarme sociale e criminale, quindi, che ha scosso l'intera comunità. Tanto che gli inquirenti hanno adottato tutti i mezzi per chiarire quanto prima gli eventi. Su tutti la procuratrice roveretana che ha chiamato a raccolta carabinieri e Ris per ricostruire in poco tempo quanto accaduto al residence Villa Nicole di via Fossa Grande.
Ed è stata forse la prima volta che, in piena notte, si è prodotta una simulazione filmata di quanto accaduto, tanto più che la denuncia non è partita dalla ferita ma direttamente dall'ospedale.
Secondo la ricostruzione di quel maledetto mercoledì pomeriggio, Dasader sarebbe uscito dal residence per andare in farmacia: doveva acquistare un farmaco, un ansiolitico che la sua compagna assumeva perché viveva un periodo di stress e preoccupazione legato ad un intervento chirurgico al quale avrebbe dovuto sottoporsi di lì a pochi giorni. Cosa sia successo tra le mura domestiche, a questo punto, entra nel campo delle ipotesi.
Dal racconto della vittima pare che dopo il rifiuto di consumare un rapporto sessuale sia nata una discussione alimentata dall'alcol (circostanza confermata da entrambi). Dalle parole, però, si è passati alle vie di fatto, prima alle urla e agli improperi poi alla colluttazione. E durante il «corpo a corpo» in cucina l'uomo ha preso un coltello dal lavandino e ha colpito la donna ad un fianco.
La ferita, però, sul momento non sembrava particolarmente grave (è stata la stessa vittima a chiamare l'ambulanza e nell'appartamento non è stata trovata una goccia di sangue) ma dopo una Tac all'ospedale i medici hanno deciso d'intervenire con un'operazione chirurgica per evitare il peggio.
Al pronto soccorso, prima di finire in sala operatoria, la giovane ha riferito ai medici dell coltellata e la segnalazione è stata subito girata alle forze dell'ordine.
Quella stessa notte, come detto, ad Arco sono saliti gli investigatori del Ris che hanno filmato la scena del delitto basandosi sul racconto di Dasader. E tanto è bastato per arrivare all'arresto e all'incriminazione. E questa drammatica vicenda, è finita davanti al gup Dieni che ha condannato l'imputato a 8 anni di reclusione.
L'avvocato difensore Ilaria Deflorian ha insistito a far derubricare l'imputazione da tentato omicidio aggravato a lesioni gravi ma l'accusa è rimasta quella iniziale. «Le ferite non erano tali da rischiare la vita ma, soprattutto, l'uomo è destrorso ma ha preso il coltello con la sinistra. Non c'era quindi intenzione di uccidere. Ricorreremo in appello».