Telecabina di Francolini, Coppola: “Progetto non necessario e insostenibile, uno spreco”
La consigliera provinciale dei verdi si scaglia contro l’operazione per la sostituzione della seggiovia Francolini, per cui si stima una spesa di 15 milioni di euro: “progetto dannoso sia per l'ambiente che per le finanze locali e provinciali”
PROGETTO La proposta era del Comune di Folgaria, di FolgariaSki e Apt Alpe Cimbra
FOLGARIA. «Un progetto non necessario, economicamente insostenibile e un evidente spreco di risorse: altro che pubblica utilità e indifferibilità e urgenza!». Così la consigliera provinciale dei Verdi Lucia Coppola interviene nel dibattito pubblico circa il progetto della nuova cabinovia Francolini-Sommo Alto, che Folgaria Ski ha indicato come intervento prioritario nel suo piano industriale. La nuova cabinovia sarà realizzata in sostituzione della seggiovia Francolini. Il nuovo tracciato sarà spostato di qualche decina di metri verso ovest da quello preesistente e attualmente abbandonato. Sul piano economico l'iniziativa vede il coinvolgimento di Provincia, Trentino sviluppo, Comune di Folgaria e soci privati.
L'operazione costerà intorno ai 15 milioni di euro ed è stata presentata al fondo di investimento per le piccole e medie imprese "FIA Euregio+ PMI", che ha concesso un finanziamento di 4,8 milioni. La Provincia investirà quattro milioni di euro tramite Trentino sviluppo. Tre milioni di euro arriveranno dai FolgariaSki e quattro milioni saranno investiti dagli industriali.
Il progetto prevede una telecabina da 10 posti lunga 2,5 chilometri che collegherà Francolini con arrivo a Sommo Alto, pista Salizzona: questo il primo tronco, già predisposto per poter collegare il centro di Folgaria con il secondo tronco. È prevista pure la costruzione di parcheggi e di un ponte sopra la Provinciale di Fondo Grande; l'innevamento artificiale, che si renderà necessario a causa dei cambiamenti climatici e degli inverni siccitosi, dovrebbe essere sostenuto da un nuovo bacino artificiale di 200 mila metri cubi, posto a nord di quello già esistente a Passo Coe.
«Tale bacino - ricorda Coppola - è attualmente bloccato perché insiste su un terreno carsico, dove l'acqua facilmente sparisce. Un bacino di 200 mila metri cubi, su terreno gravato da usi civici, tra la seggiovia Termental e la seggiovia di Pioverna a nord del lago esistente. Attingerebbe comunque all'acquedotto intercomunale di Terragnolo - Folgaria - Lavarone e Luserna con un dislivello di pompaggio di 950 metri da Puechem a 650 metri a Passo Coe, dove la disponibilità di acqua, a fronte delle estati molto siccitose, non può garantire una fornitura regolare nel tempo; il Comune di Folgaria risulta inoltre essere il secondo in Trentino per consumo energetico, con una perdita del 35-40%, e una spesa di circa tre milioni annui di cui 1,4 milioni nel 2023 solo di pompaggio acqua».
Da qui la bocciatura del progetto definito, come detto, «non necessario» ed «economicamente insostenibile». «Tale progetto va inoltre a compromettere una zona riservata all'agricoltura e alla zootecnia; più che di pubblica utilità qui si può parlare di un progetto dannoso sia per l'ambiente che per le finanze locali e provinciali, con una visione obsoleta che non tiene conto né dei cambiamenti climatici né della crisi economica in atto».