La legge sulle foresterie in hotel abbandonati? Non funziona, è già da rottamare
Dopo l’approvazione del disegno di legge Gottardi, Failoni ammette: «Non si muove niente». E Degasperi attacca: «lo dicevano loro stessi che al massimo era per 5-7 situazioni»
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TRENTO. Il primo segnale di allarme era venuto dall’assemblea provinciale degli albergatori, i quali senza mezzi termini avevano detto che la legge Gottardi – che consente di trasformare in foresterie per lavoratori gli hotel chiusi da anni – non funziona.
Lo aveva detto l’assise dell’Unat: dal 2000 ad oggi sono venuti a mancare 183 alberghi e circa 3mila posti letti, a fronte di un aumento di 25 mila letti fra extralberghiero e seconde case cui aggiungere gli alloggi per turisti che ancora sfuggono in parte alla statistica. Ad uscire dal mercato sono le strutture più vetuste a 1 e 2 stelle. Resiste invece chi si è riqualificato aumentando capacità ricettiva e qualità dell’offerta.
Il sindacato di Confcommercio ritiene necessario prevedere «mettere a disposizione di nuove aree a destinazione alberghiera: la mera ristrutturazione di strutture esistenti non permetterebbe, infatti, di raggiungere il livello qualitativo atteso per una struttura a 5 stelle costruita ex-novo». Un altro tema scottante riguarda il reperimento di alloggi per dipendenti data la penuria di disponibilità, soprattutto nelle località turistiche. La soluzione individuata per legge, ovvero l’utilizzo come foresterie degli alberghi dismessi, non sta dando però i risultati sperati. Mettendo in fila tutte queste strutture si parla di una superficie coperta pari a circa 6 ettari e una superficie fondiaria di 19 ettari. La stima della superficie utile lorda (Sul) è pari a 228mila metri quadrati e il volume è pari a circa 685.000 metri cubi (pari a 2.200 appartamenti di 100 mq). «Ci risulta difficile capire come le amministrazioni comunali, alle prese con la salvaguardia del territorio, non abbiano mai preso in esame la possibilità di cambiare destinazione d’uso a questi immobili» spiegano dall’Unat.
Era poi arrivata la risposta dell’assessore competente, Failoni: «È giusto dare il tempo a questa legge per capire se può funzionare. E direi che un arco temporale fino a fine anno sia più che sufficiente. Se non funziona, come hanno segnalato le categorie, vanno modificati alcuni parametri». Roberto Failoni, assessore al turismo, artigianato, commercio, oltre che alle foreste e ai grandi carnivori, fa propria la richiesta dell'Associazione albergatori, secondo la quale la nuova legge presentata dall'assessore all'urbanistica, Mattia Gottardi, e approvata quasi due mesi fa dal consiglio provinciale per utilizzare gli alberghi dimessi come foresterie, in modo da rispondere all'urgenza di trovare alloggi per gli stagionali del turismo, di cui c'è forte carenza, ma anche per lavoratori di altri settori, così com'è non sta raggiungendo l'obiettivo.
È lo stesso assessore Failoni a confermare che, a due mesi dall'approvazione della legge non ha segnali che ci siano iniziative per realizzare le foresterie per i lavoratori, come previsto da questa legge, che nel suo iter era stata emendata in modo significativo su richiesta di Comuni e opposizioni. Ma visto che proprio il tema casa, che è legato a quello del lavoro e dei salari, è una delle priorità della Giunta in questa legislatura, se si verifica che una misura non è efficace, come si riteneva, meglio aggiustare il tiro con qualche correzione, piuttosto che lasciare che resti inapplicata.
L'assessore competente, Mattia Gottardi, non esclude modifiche, ma nel contempo sottolinea che: «Per alcune categorie, Confindustria ad esempio, è uno strumento ottimo. Se gli albergatori hanno qualche altra idea per migliorare il testo, sono comunque disponibile a valutare le proposte».
D'altronde, visto che sono proprio gli albergatori e gli imprenditori del turismo i primi interessati, se alberghi dismessi utilizzati come foresterie non se ne vedono, si dovrà capire cosa non va e cambiare, è il ragionamento suggerito da Failoni.
Assessore Failoni, secondo lei cos'è che potrebbe essere modificato della legge sulle foresterie e che ne sta ostacolando l'applicazione?
C'è il tema del requisito della chiusura dell'albergo da almeno un anno e poi che utilizzo come foresteria non può superare i 5 anni. Siccome questo è un problema enorme è chiaro che abbiamo bisogno di soluzioni rapide. E se da qua a dicembre nessuna iniziativa dovesse partire è giusto che la politica, sempre insieme al Consorzio dei Comuni, possa trovare una soluzione per permettere alle aziende di mettersi insieme e portare avanti velocemente le questioni.
Fino adesso ha segnali che qualcosa si sia mosso per l'utilizzo di alberghi dismessi come foresteria, oppure no?
Al momento non abbiamo segnali di iniziative già portate avanti. Ci sono attività nelle varie valli che stanno cercando di dialogare tra loro, ma ci sono delle perplessità su quei vincoli che potrebbero creare ulteriori ritardi che oggi non possiamo permetterci.
C'è il problema che la legge consente solo una manutenzione ordinaria e non si può ristrutturare?
Ci sono strutture vecchie, di una volta, in cui c'erano servizi ai piani superiori che oggi sarebbero inutilizzati, e potrebbe essere dunque interessante capire se su quei piani si possono realizzare delle situazioni di alloggi decorosi, perché oggi c'è sì un problema, in parte, legato ai salari, ma soprattutto i lavoratori che arrivano chiedono un alloggio dignitoso e di poter vivere bene. A questo proposito ci tengo a sottolineare l'importante progetto pilota, presentato qualche giorno fa, in Paganella con una collaborazione tra le aziende del settore turistico, Apt, della Paganella, Agenzia del lavoro e Trentino Sviluppo, per fare in modo che le persone di altre regioni abbiano la percezione che venendo a lavorare in Trentino hanno anche la possibilità di viverci bene e di stabilirsi qui.
Quindi le aziende in Paganella si impegnano a mettere a disposizione alloggi dignitosi per attirare lavoratori?
Le aziende dovranno assumersi una serie di impegni per poter usufruire di questa opportunità di richiamo di lavoratori. Se questo test, che partirà senz'altro dalla prossima stagione invernale, se non si riesce già quest'estate, funziona, l'intenzione è replicarlo anche in altre zone turistiche del Trentino.
Come è nata la legge Gottardi
La legge dell’assessore all’urbanistica, Mattia Gottardi, permette l’utilizzo degli alberghi dismessi come foresterie per i lavoratori e la realizzazione di strutture prefabbricate provvisorie (da rimuovere dopo massimo 120 giorni) in campagna per l’alloggio dei braccianti agricoli.
L’iter era stato travagliato: la prima stesura è saltata ed è servito un accordo con le minoranze, che ha permesso il via libera al disegno di legge, con tre emendamenti concordati dopo che l’assessore Gottardi ha accettato di riscrivere un emendamento da lui presentato che avrebbe aperto la possibilità di fare con il Comune una variante urbanistica semplificata anche per gli alberghi chiusi da solo un anno per farne qualsiasi cosa.
Le minoranze, in primis il capogruppo del Pd, Alessio Manica, si erano infatti opposti fermamente a questa formulazione. «Il Consiglio delle autonomie - ha sostenuto infatti Manica - ha chiesto le varianti semplificate, ma sugli ecomostri chiusi da dieci anni, che è un tema paesaggistico reale».
Per l’assessore Gottardi a modifica era utile: «Nei primi dieci anni dalla cessazione dell’attività alberghiera la variante semplificata si può fare se si tiene la destinazione ad uso foresteria. Quindi si può anche tirare giù l’albergo e ricostruirlo. Dopo dieci anni e un giorno, che sono poi i circa 130 alberghi dismessi individuati dall’osservatorio del paesaggio, puoi subito decidere di fare ciò che vuoi. Ti metti d’accordo con il Comune, si fa una variante al Prg per cambiare la destinazione per quell’edificio senza attendere la variante generale al Prg».
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Ma c’è chi in Consiglio provinciale dice: lo sapevano già.
«Sono stato l’unico ad astenermi su quella legge sulle foresterie negli alberghi dismessi, ma per me era evidente che non avrebbe dato risultati e aveva la strada segnata». Il consigliere provinciale di Onda Filippo Degasperi interviene dopo le dichiarazioni dell’assessore provinciale al turismo, Roberto Failoni, con cui ha aperto alle richieste dell’Associazione albergatori di modificare il testo qualora a fine anno non si fossero ancora realizzare iniziative per utilizzare come foresterie alberghi dismessi.
«Quella legge - sostiene Degasperi - è uno strumento spuntato perché gli alloggi per i lavoratori servono nelle zone turistiche ad alta densità, come l’Alto Garda o le valli di Fiemme e Fassa, ma lì di alberghi dismessi non ce ne sono perché vengono ristrutturati e riutilizzati. Li trovi invece in altre zone con meno turisti, penso a Lavarone, o il Monte Bondone, ma lì trovi anche gli appartamenti».
Il consigliere provinciale di Onda aggiunge che: «La modifica della legge eliminando il limite dei 5 anni per l’uso come foresteria è una scusa, perché il limite può essere facilmente superato con il cambio di destinazione d’uso che non penso un Comune avrebbe difficoltà a concedere. Ma a me sembra solo un modo per aprire la strada al far west e dire fate come volete». Degasperi ricorda, per altro, che la Provincia sapeva che questa legge sarebbe servita a poco. infatti: «L’assessore Mattia Gottardi in commissione aveva detto di ritenere che “ragionevolmente saranno 5-6 gli interventi attivati da questa norma”».