Fugatti: aumenti in busta ai dipendenti dal 2025. Cgil: bene ma prima sistemare il pregresso
Il presidente dopo la convocazione del tavolo oggi in piazza Dante, martedì 11 giugno: "L'obiettivo è mettere le risorse nell'assestamento di luglio". Dalla Camera del lavoro l'invito a reperire anche i soldi necessari per l'adeguamento 2022-2024. Cauta anche la Fenalt: "Prima di rallegrarci vediamo quante sono le risorse disponibili"
SANITÀ Siglato l'accordo per la revisione contrattuale in Trentino
SINDACATO Superare disparità di trattamento fra provinciali e personale Apss
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VECCHI Quasi la metà dei Comuni trentini senza personale under 35
SINDACATO "Assurdo esternalizzare il personale tecnico dei Comuni"
TRENTO. La giunta provinciale ha dato "mandato alle nostre strutture tecniche di aprire da subito il tavolo di trattativa sindacale sul rinnovo contrattuale 2025-27 del comparto pubblico provinciale". Così il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti incontrando questo pomeriggio i rappresentanti dei sindacati trentini nella sede di piazza Dante.
L'obiettivo, ha spiegato Fugatti, è mettere "le risorse già nella manovra di assestamento di luglio, per garantire gli aumenti ai dipendenti dal 2025. Si tratta di uno sforzo non indifferente da parte dell'esecutivo, per il quale chiediamo la giusta attenzione: in gioco c'è l'attrattività del sistema trentino che sempre più in futuro si dovrà autosostenere anche dal punto di vista del bilancio provinciale".
I segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Fenalt assieme ai segretari di categoria hanno portato all'attenzione tutti i temi ritenuti più urgenti e importanti per il tessuto occupazione e sociale trentino.
Il livello dei salari e il divario con l'Alto Adige, l'accessibilità alla casa e le difficoltà nel reperire gli alloggi, quelle per l'incrocio tra necessità delle aziende e offerta del mondo del lavoro sul tema della manodopera e del reperimento di risorse qualificate e formate da altri territori e dall'estero. Ancora l'occupazione giovanile e femminile, le politiche di conciliazione, senza dimenticare il ruolo del comparto pubblico provinciale come fattore di crescita complessiva della comunità, nonché l'ampio capitolo della sanità e delle strutture di assistenza, vedi le Apsp.
Temi - si legge in una nota della Provincia - affrontati anche nei chiarimenti forniti dai vertici provinciali. Il direttore generale Raffaele De Col tra i diversi interventi ha sottolineato l'importanza connessa all'attuazione degli investimenti provinciali per la crescita e ha chiesto la collaborazione delle parti sociali in un confronto per individuare modalità innovative per la trasformazione futura della macchina pubblica anche con l'interoperabilità dei servizi digitali.
Dalla Cgil, però, arriva una puntualizzazione: "Rinnovare il contratto collettivo di lavoro alla scadenza (31/12/2024) e non anni dopo, come normalmente accade, sarebbe un fatto nuovo da salutare con estremo favore. A condizione tuttavia - scrive il segretario generale della Fp Cgil del Trentino, Luigi Diaspro - che si chiuda il pregresso triennio 22/24, per il quale siamo ancora in campo per l'adeguamento delle risorse, insufficienti, che sono state sinora stanziate. In caso contrario si renderebbe definitivo il gap tra il 6,31% sinora erogato e il 15,4% dell'indice IPCA attestato per ultimo dall'Istat a giugno nel 22/24, di cui 6,6% per il 2022, 6,9% per il 2023 e il tendenziale 1,9% per il 2024.
Occorre quindi dare seguito anche agli impegni assunti dallo stesso presidente Fugatti sulla necessità di una verifica dello scostamento tra quanto stanziato per il CCPL 22/24 e l'inflazione reale e prevedere risorse aggiuntive, a partire proprio dall'assestamento di bilancio".
Anche la Fenalt mette i puntini sulle i: prima di rallegrarci vediamo quante sono le risorse, sottolinea Maurizio Valentinotti, segretario generale.
"A sorpresa ieri abbiamo avuto una convocazione per questo pomeriggio da parte del presidente Fugatti sul tema del pubblico impiego. Partendo da un'analisi che vede il mondo pubblico sempre più in difficoltà, con conseguenze catastrofiche soprattutto sui piccoli enti che non riescono a mettere a terra i lavori per i quali ci sono risorse economiche ma mancano quelle umane, Fenalt ha ribadito che se se si vuole rendere attrattivo il posto pubblico, bisogna agire su più fronti: quello contrattuale (recuperando in modo maggiore la perdita del potere di acquisto accumulata nel triennio in corso), quello dell'ordinamento, mettendoci di impegno a costruire dei percorsi di carriera più razionali per tutti, ed infine quello del benessere lavorativo, che ancora cozza con l'indisponibilità a risolvere molte problematiche individuali. Abbiamo sottolineato che serve cominciare a fare meno annunci e lavorare più sodo con concretezza anche in Apran".
Si è anche appreso che Fugatti intende portare in assestamento di bilancio una posta di risorse per il rinnovo contrattuale del 2025-'27: "Una novità - ha osservato Valentinotti - che non ci dispiace, ma che troverà convinto apprezzamento quando vedremo di che cifre si tratta e siamo certi che non significa chiudere in maniera tombale un insoddisfacente 2022-'24, chiusosi perdendo quasi una tredicesima di potere di acquisto".