Società / In house

Prelazione o non prelazione: il dilemma della Provincia con le quote dell'energia di MacQuarie

Mancano 18 giorni alla scadenza, e nessuno si muove. Ma intanto la Provincia acquista Infracis, e diventa il primo socio privato di A22

di Daniele Battistel

TRENTO. Prelazione sì, prelazione no. E intanto il contatore inizia a macinare giorni. Ne restano 18 al termine del diritto in capo a Dolomiti Energia di pareggiare l'offerta del Consorzio guidato da Equitix e Tages per l'acquisto del 40 per cento di Hydro Dolomiti Energia. Ma al momento nessuno ha fatto la prima mossa.

Non la società di via Fersina, in attesa che i soci di riferimento diano indicazione. Non i soci pubblici Comune di Trento, Comune di Rovereto e Trantino Sviluppo – Provincia che dicono di voler capire in dettaglio i termini dell'accordo tra Macquarie e la cordata privata. Benissimo, ma i giorni scorrono. Dopo le interlocuzioni di maggio in cui Ianeselli, Robol, Fugatti e FinDolomiti Energia (il veicolo dei 3 maggiori soci pubblici) si erano accordati sulla presentazione dell'offerta vincolante prima di prendere una decisione sull'affare, ancora non è stata fissata la data per un nuovo vertice.

Se Palazzo Geremia in tempi non sospetti aveva dato l'impressione di non voler esercitare la prelazione e anche Rovereto sembrava sulla stessa posizione, la posizione della Provincia è meno decifrabile.

Da un lato è palese la voglia di fare una mossa importante e spingersi là dove Ugo Rossi nel 2015 (quando Macquarie comprò la sua quota da Enel) non ebbe il coraggio di spingersi. In giunta sono tante le teste che spingono in questa direzione, magari con l'opzione di comprare tutto il 40 per cento di Hde e poi spacchettarlo in tante micro-quote da cedere ai piccolissimi risparmiatori. Ipotesi più semplice a scrivere che non a realizzare nel concreto.Resta poi sul tavolo la vera domanda: dove si prendono i 400 milioni da dare a Macquarie? È vero che i dividendi futuri potrebbero generare un buon flusso di cassa, ma intanto i soldi vanno anticipati al fondo. Si chiedono finanziamenti agli attuali (ancora alti) tassi di interesse? Si fa un aumento di capitale di Dolomiti Energia Holding? In questo caso - se tutti i soci aderissero - per il pubblico sarebbe un investimento da 240 milioni di euro: Trento e Rovereto possono permettersi di mettere sul piatto la loro quota da oltre 80 milioni di euro.

Soluzione intermedia: si usano tutti due gli strumenti? Bisogna decidere…

Intanto emerge qualche dettaglio in più sul Consorzio che si è fatto avanti per acquisire la partecipazione in Hde da Macquarie. Oltre al Consorzio formato da Equitix Euro Funds, Tages Capital Sgr spa e La Finanziaria Trentina, ci sono istituzioni locali come Fondazione Caritro e co-investitori industriali partner de La Finanziaria, per i quali sarebbero disponibili quote di partecipazione di 5 e 10 milioni di euro.

In prima fila per partecipare all'operazione i soci della finanziaria, come la Diatec di Diego Mosna, il gruppo Lunelli, la Metalsistem di Antonello Briosi, la famiglia Zobele. C'è anche l'interesse di un'azienda disposta a mettere sul piatto ben oltre i 10 milioni. In totale la quota trentina sarebbe di oltre 100 milioni di euro.

Se su Hydro Dolomiti Energia la Provincia non ha ancora sciolto le riserve, si è invece mossa sulla partita Infracis. Si tratta della società finanziaria attiva nelle partecipazioni societarie nei settori delle public utilities (acqua, energia elettrica, gas, rifiuti, ecc.) nelle infrastrutture (autostrade), nella logistica e nello sviluppo e gestione di terminal intermodali, di cui Piazza Dante - tramite Cassa del Trentino - ha già il 20,10 per cento.

Infrastrutture Cis spa (questo il vero nome) è il primo socio privato di Autobrennero con il 7,82%.

Cis spa - che controlla Infracis - da anni è in liquidazione e ha messo in vendita il 38,18% della quota posseduta nella finanziaria. Ebbene, in un conchiuso di giunta la Provincia ha deciso per l'operazione di acquisto del 39 per cento di Infracis: valore stimato attorno ai 30 milioni. Acquisendo il controllo di Infracis tramite Cassa del Trentino, la Provincia diventerebbe il primo azionista di A22. Un affare, per 30 milioni di euro. Non tanto in ottica di dividendi, quanto per una questioni di rapporti con Bolzano: cedendo successivamente a Kompatscher la metà di Infracis, Fugatti avrebbe un credito da sfruttare in altre partite. Da Mediocredito in avanti.


 

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