Al via l’esame della manovra finanziaria: 1 miliardo di euro tra Nuovo ospedale, Valdastico e salari
In prima commissione l’assestamento di bilancio. Ecco le risorse in ballo per i progetti dei prossimi anni
TRENTO. Dai costi per il nuovo ospedale (in aumento, tanto per cambiare) all’addizionale Irpef; dalla Valdastico al sostegno ai redditi più deboli. Una fetta importante del futuro del Trentino si sta giocando in queste ore in consiglio provinciale, dove in prima commissione, presieduta da Carlo Daldoss (FdI), è iniziato l’esame dell’assestamento di bilancio 2024 - 26, la prima manovra finanziaria della diciassettesima legislatura.
Il presidente della giunta provinciale, Maurizio Fugatti, ha presentato le linee generali dei ddl e del Defp. Fugatti è partito dalla fotografia dell’economia trentina ricordando che nel 2022 la crescita è stata del 5.4% a fronte di un 4% a livello nazionale; nel 2023 è stata dell’1,3%, contro lo 0,9% del resto d’Italia. La previsione del 2024 dovrebbe continuare il trend di crescita attestandosi tra l’1,1% e lo 0,8%.
Dal 2018 al 2023, ha detto ancora, la Pat è cresciuta del 6% contro il 4% dell’Italia, il 4,5% del Nord - Est e il 5,9% di Bolzano. Nel 2019 il Pil era di 21 miliardi, nel ‘23 è arrivato a 25,5 miliardi. Una crescita, ha sottolineato, in linea con quella dell’Alto Adige. Elemento importante anche dal punto di vista dell’Autonomia, in particolar modo di quella finanziaria che nella strategia della Giunta impone che la nostra autonomia deve fare da sé. Il nostro piccolo “stato”, ha sottolineato Fugatti, tolte le risorse Pnrr e Ue, deve finanziare le competenze con le proprie risorse. E quindi la qualità dei servizi deriva dalla capacità di movimentare risorse per avere maggiori rientri fiscali.
Lo “stress” imposto alle strutture provinciali nella scorsa legislatura, soprattutto nelle ore buie del Covid, per fare investimenti, anche a debito, anche con la condivisione delle minoranze, sta cominciando a mostrare i risultati. Una strada lungo la quale si deve continuare a camminare, ha concluso il Presidente, stimolando, attraverso lo stimolo pubblico, il capitale privato.
L’avanzo di bilancio dipende dalla crescita
Venendo alle cifre, l’avanzo 2023 è di 538 milioni e, sommato alla compartecipazione delle entrate erariali (440 milioni), si arriva a una disponibilità di un miliardo e 42 milioni. Fugatti ha sottolineato che avanzo e maggiori entrate fiscali derivano dalla forte crescita post Covid e ha ricordato che la quota che la Pat non è stata in grado di spendere, e che rientra nell’avanzo, ammonta a 138 milioni.
Nuovo ospedale, costi su del 20%
Le sfide sugli investimenti riguardano in primo luogo l’ospedale, tendendo conto che si deve mettere in previsione una crescita dei costi del 20% e che va prevista anche la realizzazione della Facoltà di Medicina. Quindi, ha detto ancora Fugatti, vanno reperiti 7/800 milioni. Nell’assestamento sono stati messi i primi 400 milioni per quest’opera, una cifra pesante per una manovra di assestamento “classica”. Ci sono poi 158 milioni per chiudere la “coda” dell’accordo del pubblico impiego 2022 – 2024.
Addizionale Irpef e contratto Pa per sostenere i redditi
In questa fase, ha continuato il Presidente, si è iniziato il confronto con i sindacati e le categorie economiche sul tema dei salari. I dati dicono che in alcuni settori e per alcuni livelli professionali le paghe trentine non sono in grado di competere con quelle della Provincia di Bolzano. Anche per questo si è deciso di rinnovare il contratto del pubblico 2025 – ‘27, (a regime 330 milioni nel triennio, compresa la conclusione del ‘24) una novità assoluta, ha sottolineato il Presidente, che ha l’obiettivo di migliorare l’attrattività degli enti pubblici.
Altro intervento innovativo è la soglia di 30 mila euro per l’esenzione dell’addizionale Irpef. In tutto a regime una manovra che farà mancare alle casse Pat di 48 milioni (13 nel 2025) ma che porterà nei portafogli dei cittadini che ne hanno diritto 30 euro al mese. Una serie di scelte, ha sottolineato Fugatti, che rientrano nella strategia del sostegno del reddito delle famiglie.
I costi delle opere cresciuti del 20 – 25%
Altri grandi cifre contenute nell’assestamento quelle per sostenere l’incremento del 20 – 25% dei costi delle opere pubbliche (circa 150 milioni). La scelta è stata quella di rifinanziare tutte le opere. Fugatti ha detto che le difficoltà di mettere “a terra” i cantieri sono reali anche perché ci si trova di fronte ai tempi stretti del Pnrr e agli impegni per le Olimpiadi 2026. Un’operazione di grande impatto, basti pensare che solo a Predazzo sono previsti investimenti per 50 milioni. Ci sono difficoltà oggettive derivanti dal sistema Contracta e di reclutamento del personale tecnico da parte della Pat ma ciononostante si va avanti.
Valdastico, ultima parola al concessionario e a Roma, ma Fugatti ribadisce: per noi va fatta
Il presidente ha sottolineato l’importanza del collegamento funiviario Trento – Bondone per il quale ci sono 37 milioni dello Stato sugli 80 previsti. Non si sono trovare risorse private, ma, ha detto ancora, il treno non si deve perdere” perché crediamo in questa opera così come ci crede il Comune di Trento. Fugatti ha auspicato che i privati inizino a ragionare su questa infrastruttura e su altre.
Altro capitolo importante, i 100 milioni per la variante di Tenna, collegamento Novaledo – Pergine. Un tratto di strada che vede un aumento di traffico pesante, anche in seguito agli interventi che sono stati fatti in Veneto. Quindi, ha affermato Maurizio Fugatti, Valdastico sì o no, qualora concessionaria e ministero dovessero fare marcia indietro, il tratto Pergine – Novaledo va comunque riammodernato. E sulla Valdastico ha voluto porre l’accento affermando che la Giunta sta portando avanti l’accordo firmato dal centro sinistra con Del Rio nel 2016, in base al quale è stata fatta la proposta di una variante per l’uscita a Rovereto sud, per la quale a settembre si farà in Consiglio l’ultimo passaggio urbanistico. Dopo di che spetta alla concessionaria e al ministero decidere di farla o no. Ma noi, ha concluso, speriamo che non tornino indietro.
Uffici tecnici nelle Comunità per aiutare i comuni
Infine, la parte “ordinaria”, ha sottolineato il Presidente, prevede 40 milioni per il miglioramento ricettivo turistico, legato alle Olimpiadi, ma sempre seguendo la strategia di stimolare il capitale privato. Sul tema della casa ci sono 5 milioni per la riqualificazione energetica per l’abbattimento degli interessi sui mutui. Ventun milioni e mezzo andranno a Itea; rimangono i 500 mila euro per il contributo per gli affitti nelle zone periferiche e, ha ricordato il Presidente, va avanti il programma di social housing. Infine, ci sono, per restare ai capitoli più robusti, 61,5 milioni per l’azienda sanitaria e per ciò che riguarda i Comuni il problema più urgente è quello del personale che rende difficile anche la capacità di spesa delle amministrazioni locali. L’idea è quella di creare dei nuclei tecnici a livello di Comunità di Valle per sostenere i comuni.
Il dibattito
Paolo Zanella (Pd) ha chiesto dove si possono trovare nel Defp, che ha definito lacunoso e mal scritto, le previsioni di crescita che, a quanto pare, si trovano solo sulle slides. Una lacuna, per l’esponente dem, grave perché senza questa previsione non si riesce a stabilire dove si vuole andare. La risposta data dal Presidente è che il dato puntuale della crescita 2024 – 26 non è stato riportato anche perché è legato all’efficacia della manovra finanziaria che arriverà in aula a fine luglio.
Alessio Manica, capogruppo Pd, ha detto di aver apprezzato la prudenza di Fugatti sul tema Valdastico e la scelta di intervenire sulla statale della Valsugana. Manica ha chiesto da dove derivano i 235 milioni di entrata di natura straordinaria, e quanto ha portato fiscalmente il superbonus 110. E lumi sull’ulteriore stanziamento di 17 milioni sull’officina di Trentino Trasporti di Spini. La risposta e stata: sui 235 c’è la quota di 40 milioni di prima tranche dell’accordo di San Michele e gli altri dai 400 milioni di maggiori fiscali che sono stati distribuiti su quote di 100 milioni all’anno fino al 2026. Ci sono poi 54 milioni dagli extra profitti energetici. Altre entrate sono derivate dal caro carburante e da anticipazioni dello Stato. Sul 110% non ci sono elementi a sufficienza per capirne l’impatto sulle casse della Pat. Infine, su Spini i 17 milioni portano il costo dell’appalto a 40 milioni in base all’accordo raggiunto con la ditta. Se si dovesse rifare l’appalto il costo salirebbe a 53 milioni.
Francesco Valduga (Campobase) ha sottolineato la discrepanza tra realtà percepita e la realtà vera che risulterebbe nella relazione del Presidente. Sull’autonomia finanziaria Valduga ne ha sottolineato l’importanza. Ma ha manifestato dubbi sull’accordo di San Michele, anche perché, giusto rivendicare la responsabilità finanziaria della Pat, ma non si può dimenticare quella dello Stato. E su questo ha fatto l’esempio del nuovo ospedale che il cui peso finanziario non può essere lasciato al solo Trentino anche perché serve territori più ampi di quello provinciale. Positiva anche per Valduga la scelta di intervenire sulla Valsugana che va sistemata comunque. Infine, ha chiesto cosa significa il capitolo che riguarda la ristrutturazione della nuova sede dell’Upt e se è completamente sostenuta dalla Pat. Inoltre, l’esponente di Campobase ha messo in guardia dal ragionamento che dice: intanto mettiamo risorse per opere che prima o poi si faranno. Nella realtà, ha aggiunto, il confronto tra le cifre messe sulla carta e quelle realizzate è sconfortante. Valduga, chiudendo il suo discorso, ha chiesto di valutare l’idea di realizzare una Scuola di amministrazione pubblica. Fugatti, nella sua risposta, ha detto che si sta lavorando per costruire una nuova sede dell’UpT in un altro luogo e ha concordato con Valduga che l’ospedale del Trentino dovrebbe vedere anche l’intervento dello Stato, però non si può aspettare: si deve partire.
Mariachiara Franzoia (Pd) ha chiesto chiarimenti sulla chiusura del ciclo dei rifiuti e se sono state accantonate risorse su questo tema; Vanessa Masè (La Civica) sui 50 milioni previsti per la sicurezza del territorio. Mentre Stefania Segnana (Lega) ha ringraziato il Presidente per la previsione della variante di Tenna della quale si parla da 15 anni. Un’opera fondamentale anche per la sicurezza. Infine, Segnana ha auspicato che la Valdastico venga realizzata.
Sull’Irpef, Paolo Zanella ha detto che si tratta di una manovra che ha validità per due anni e quindi non è vero che sia strutturale e sull’Irap ha chiesto se la Giunta abbia deciso di allineare lo sgravio a livello nazionale e se si pensa di concederlo solo alle aziende che investono su stipendi e occupazione. Perché, ha aggiunto, se è vero che la crescita c’è stata, significa che la ricchezza di è accumulata in poche tasche. Sulle opere ha chiesto quanti sono i soldi bloccati da anni, mentre sul contratto del pubblico, ha aggiunto, il problema è come s’è chiuso quello 2022 – 24 con un aumento del 7,5% cioè molto sotto il tasso di inflazione. Zanella ha posto dubbi sui 100 milioni previsti per il tunnel di Tenna quando non c’è ancora un progetto. Secondo lui, meglio sarebbe stato investire questi soldi nel sociale e nella sanità. Infine, ha chiesto se gli 80 milioni della funivia Trento – Bondone derivano da mutui contratti con la Bei. Critico, il consigliere del Pd, anche per i 500 milioni messi per gli affitti in periferia e ha ricordato che nell’assestamento è stata inserita una norma che prevede la costruzione di alberghi sui terreni agricoli, quando non c’è nulla per contenere gli affitti turistici brevi. Infine, ha chiesto se dopo un anno di tempo è stato assunto il personale personale della Forestale per il controllo dei grandi carnivori.
Eleonora Angeli (Lista Fugatti) ha affermato che la funivia Trento - Bondone va fatta e finalmente si è messa nero su bianco la cifra sufficiente per realizzarla. Bene anche lo stanziamento per l’ospedale. Sulla sanità la consigliera ha chiesto se al di là della Facoltà di medicina non si possa avviare anche un progetto per tutte le professioni sanitarie. Maria Bosin (Patt) ha invece chiesto chiarimenti sul contributo per i negozi nei piccoli paesi. Carlo Daldoss (FdI), infine, ha detto di sentire particolarmente il tema dell’autonomia finanziaria che rappresenta una sfida e una grande disponibilità. E questa, ha detto ancora, è la prima legislatura nella quale il Trentino, rispetto al passato, deve camminare con le proprie gambe per mantenere l’attuale livello di qualità della vita. Su questo la collaborazione pubblico – privato è essenziale. Perché l’intervento eccessivo del pubblico, ha affermato, ha creato disastri, mentre puntare solo su quello privato significa impedire le politiche di indirizzo dell’economia. Infine, per Daldoss, l’invecchiamento della popolazione ha bisogno di risorse maggiori e di una razionalizzazione dei servizi sul territorio che passa anche per il miglioramento dei collegamenti. Sulla Valdastico ha detto che non c’è ombra di dubbio che per il Trentino la previsione di quest’opera è un obbligo anche in base ad un accordo con lo Stato di vecchia data.
Maurizio Fugatti ha chiuso la seduta portando un esempio per rispondere a Zanella sulle cifre impegnate per opere che non vengono realizzate: quello della viabilità di Rovereto. Il Presidente ha ricordato che nella scorsa legislatura l’opposizione diceva: tante belle parole ma non c’è una lira per la nuova strada. La Giunta così ha messo in bilancio 40 milioni per il nodo di S. Ilario e una volta fatto, i sindaci di Calliano e Volano hanno detto che però non c’erano i soldi per il resto della variante e si è tornati daccapo. Mentre per l’assetto idrogeologico non ci sono “nomi e cognomi” degli interventi perché sono molti e molti dipendono dai comuni. Sulle opere le situazioni spesso esulano dalla volontà di Giunta, come è accaduto per la statale in Bassa Valsugana o per la variante di Cles e di Campotrentino dove ci si è trovati di fronte al fallimento delle aziende. Non ci sono stanziamenti per chiusura dei rifiuti nella manovra di assestamento, perché c’è ancora un passaggio al Cal e il tema verrà affrontato in dicembre col bilancio. Fugatti ha detto, inoltre, di non essere d’accordo sull’aumento Irap. Sui Forestali la graduatoria è stata esaurita quindi per reclutare altri agenti si sta attuando un corso al termine delle quale verranno effettuate le assunzioni. Il Presidente ha ribadito l’importanza di potenziare le professioni sanitarie, per le quali in assestamento ci sono 2,5 milioni per aumentarne l’attrattività, e ha aperto alla proposta di creare una scuola di amministrazione.