Grandi carnivori, Coldiretti esasperata: “Una minaccia per i nostri pascoli, giovedì tutti in piazza”
La mobilitazione è il risultato degli incontri territoriali organizzati negli ultimi mesi. Dai problemi burocratici alla questione “finto cibo italiano”, il focus centrale rimane su orsi e lupi
BRENNERO Coldiretti aveva fermato e controllato cento tir di cibo
RICHIESTE “Un piano nazionale di gestione delle specie”
L'ATTACCO All’Europa, per la sperimentazione sul cibo e l’import
MOBILITAZIONE L’appello era già stato lanciato nel tempo: i grandi carnivori “fuori controllo”
TRENTO. C’è la proposta di legge per fermare i “finti cibi italiani”, ma anche la burocrazia – vista come un ostacolo per le aziende agricole – e la gestione dei grandi carnivori: sono questi i motivi per cui Coldiretti Trentino Alto Adige si troverà giovedì 11 luglio a Piazza Dante, in manifestazione.
“Saranno centinaia gli agricoltori attesi per manifestare e chiedere risposte concrete su temi che sono stati affrontati negli incontri territoriali organizzati negli ultimi mesi. Al primo posto rimane la questione della gestione della fauna selvatica”, spiega il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi, "Chiediamo risposte concrete e immediate rispetto alla problematica dei grandi carnivori e dei cinghiali, una minaccia sempre più pressante per i nostri pascoli, ma anche per la sicurezza delle persone, e per l'impatto che questo fenomeno dilagante avrà sugli altri settori economici”.
“È indispensabile ottenere interventi tempestivi ed efficaci per garantire la protezione delle nostre attività e delle nostre vite", ha proseguito poi sul tema.
Tra le varie azioni richieste alle istituzioni c’è anche la direttiva comunitaria “Habitat” – volta a “spostare il focus dalla conservazione alla gestione, essendo tra i territori a livello nazionale più interessati dalla presenza di grandi carnivori”.
Nel corso della mobilitazione, inoltre, continuerà la raccolta firme lanciata lo scorso aprile dalla grande mobilitazione della Coldiretti al Brennero – contro i cibi proposti come italiani, ma provenienti dall’estero. "L'obiettivo è il milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori, estendendo l'obbligo dell'indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell'Ue", ha concluso Barbacovi sul tema.