Urbanistica / La polemica

Terreni agricoli per gli alberghi, Gottardi: «Servono aree per gli hotel a 5 stelle»

L'assessore provinciale all'urbanistica, energia e trasporti, difende la scelta della giunta di infilare nell'assestamento di bilancio la norma che consente di realizzare nuovi alberghi in aree agricole e ritiene che si sia fatta una tempesta in un bicchier d'acqua

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ITALIA NOSTRA Contro la deroga per gli alberghi nelle aree agricole

TRENTO. «Ci siamo limitati ad aggiungere una fattispecie, quella degli alberghi altamente qualificati, ad altre per le quali già oggi i piani regolatori generali possono ridurre le aree agricole, mi riferisco ad insediamenti residenziali, produttivi e commerciali. E nessuno si è stracciato le vesti per le fattispecie che già ci sono». Mattia Gottardi, assessore provinciale all'urbanistica, energia e trasporti, difende la scelta della giunta provinciale di infilare nell'assestamento di bilancio la norma che consente di realizzare nuovi alberghi in aree agricole e ritiene che si sia fatta una tempesta in un bicchier d'acqua.

La nuova norma, che sta facendo discutere, consente di individuare, da parte degli strumenti di pianificazione, nuove aree destinate alla costruzione di alberghi, escluse le residenze turistiche alberghiere, «realizzati secondo criteri che consentano l'innalzamento della qualità dell'offerta turistica».

Assessore Gottardi è proprio necessario consentire di consumare aree agricole per realizzare nuovi alberghi?

Noi aggiungiamo questa possibilità a quelle già previste dall'art.18 della legge per il governo del territorio sui limiti al consumo di suolo, ma poi sono i Comuni che predispongono i Prg, non c'è alcun automatismo. È una facoltà che è rimessa ai consigli comunali. Già oggi c'è la possibilità di intervenire sulle aree agricole che il Pup identifica come compatibili all'edificazione per altri tipi di insediamenti. Ora per gli alberghi limitiamo la compatibilità ad investimenti altamente qualificanti per il territorio, proprio per circoscrivere l'utilizzo della norma.

Fu un errore, dunque, escludere gli alberghi nella legge del 2015 per il governo del territorio tra le opere per le quali è possibile ridurre in via eccezionale le aree agricole?

No, la scelta aveva una sua ratio ed era quella di impedire il proliferare delle strutture ricettive come Bed & Breakfast o agriturismi nelle aree agricole. Ma proprio per questo, la nostra nuova norma limita molto la tipologia di alberghi a quelli di alto livello.

Quindi si può consumare terreno se si realizza un hotel a 5 stelle e non un B&B?

Consentiamo di fare strutture di alto livello e non centomila Bed & Breakfast o centomila agritur proprio per limitare il consumo di territorio.

Il consigliere provinciale Filippo Degasperi sostiene che a San Martino di Castrozza c'è già chi aspetta di poter utilizzare la nuova norma. Vi è stata sollecitata?

Una norma per definizione è generale e astratta. L'esigenza nasce dalla necessità di riqualificare l'offerta turistica trentina consentendo quello che già succede in Alto Adige, dove sono sorti circa 25 nuovi alberghi a 5 stelle, perché la normativa li rende compatibili, in tante zone dove in Trentino non è possibile nemmeno immaginarli. Gli alberghi che da noi sono inseriti in contesti urbani non si possono allargare e riqualificare perché non c'è posto, Per questo servono nuove aree adeguate.

In assestamento c'è anche la norma che riduce a un anno dalla cessazione dell'attività alberghiera, al posto dei dieci attuali, la possibilità per il Comune di approvare una variante semplificata per cambiare la destinazione d'uso. Avete appena approvato la legge sulle foresterie negli hotel dismessi e già la cambiate?

Quando è stato fatto quel disegno di legge sulle foresterie avevo già espresso la volontà di presentare un emendamento fuori termine con questo contenuto, ma allora il Pd e altri delle minoranze non hanno consentito il deposito. Avevo preannunciato che l'avrei inserito nella prima legge utile.

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