Gestione degli orsi, dai sindaci trentini la richiesta di un Comitato scientifico: «Impossibile andare avanti così»
Il Consiglio delle Autonomie ha analizzato i fatti di Dro: il sindaco Betta, con i colleghi di Mezzana ed Andalo, ha chiesto con forza una soluzione strutturale
TRENTO. Il Consiglio delle autonomie locali, oggi, è intervenuto anche sul problema dei plantigradi confidenti e aggressivi e sul fatto, accaduto ieri mattina a Dro, che ha visto protagonista un turista francese di 43 anni, aggredito da un orso e ricoverato in ospedale a Trento con prognosi di 20 giorni.
Un caso, come ha dichiarato il Sindaco di Arco, Alessandro Betta, che ha sollevato per l’ennesima volta le difficoltà nel gestire una convivenza che appare sempre più complicata. Betta ha chiesto con forza la creazione di un Comitato Scientifico che si ponga l’obiettivo di risolvere, dati alla mano, una situazione ormai insostenibile e inammissibile con le persone impossibilitate a vivere il territorio in tranquillità.
Il Sindaco di Mezzana, Giacomo Redolfi, ha sottolineato come, in effetti, solo attraverso risultati scientifici si può individuare un percorso che elimini le criticità di una normativa che si accavalla tra Europa, Roma e il Trentino. La necessità, ha aggiunto, è quella di dimostrare scientificamente come sia inaccettabile la pressione che i plantigradi esercitano nel vivere quotidiano della popolazione del Trentino.
L’istanza di creare un Comitato Scientifico, per Betta e Redolfi, è un’urgenza da portare velocemente al tavolo dei grandi carnivori. In casi come questo, hanno aggiunto, le posizioni ideologiche non servono certo a fare chiarezza.
Il Sindaco di Andalo, Alberto Perli, si è unito alla preoccupazione dei territori maggiormente colpiti dalla presenza dell’orso, sostenendo la proposta della creazione di un comitato scientifico congiunto Provincia/Ministero, utile a rendere consapevole il governo di Roma del problema grandi carnivori.
Intanto la Val di Non, la Val di Sole, la Paganella con la Rotaliana, le Giudicarie e anche l’Alto Garda, sono tra i territori più esposti alla presenza dell’orso nei boschi del Trentino
occidentale. Zone dove, in più occasioni, Sindaci e amministratori hanno manifestato i loro timori per la presenza dei grandi carnivori.
A inizio anno, in una lettera indirizzata al presidente Maurizio Fugatti, firmata dai Sindaci e dalla Comunità della val di Sole era stata fatta la richiesta di intervenire nei tempi più stretti possibile per il prelevamento degli orsi problematici e confidenti. Nel giugno scorso, in un altro documento, i 13 sindaci solandri avevano ribadito la loro posizione nel richiedere risposte certe per garantire la sicurezza alla cittadinanza. A febbraio, inoltre, Il Cal aveva dato parere favorevole al Disegno di legge che consente l’abbattimento di un massimo di 8 orsi problematici per il 2024 e altrettanti per il 2025.