Turismo, la miglior stagione invernale degli ultimi dieci anni: i numeri fanno sorridere il settore
Bene tutta la provincia, tranne il lago – che perde il suo appeal d’inverno. Aumentano turisti italiani e polacchi, in crescita i numeri per le strutture alberghiere da 3 e 4 stelle: Trentino “terra di turisti”
GARDA Ottime statistiche per i primi cinque mesi, +3,9%
ALBERGHI Chiudono 85 alberghi di "minore caratura"
INVERNO Bilanciato il calo estivo della stagione precedente
TRENTO. Il miglior inverno, turisticamente parlando, degli ultimi dieci anni: i dati dell'Ispat (Istituto di statistica della Provincia di Trento) relativi alla stagione che è andata da dicembre 2023 ad aprile 2024 fanno sorridere albergatori, impiantisti, ristoratori, maestri di sci e tutti coloro che traggono il proprio sostentamento, e benessere, dall'arrivo dei turisti.
Il dato generale è buono, poiché vede un incremento degli arrivi del 2,7% e delle presenze del 4,3%. Ma ci sono alcune zone che sono andate meglio di altre: Fassa (+6,6 e +6,7), Campiglio (+6,5 e +8,0) e val di Sole (+3 e +5,9), per dirne tre. Nel complesso i tre ambiti turistici fanno la parte del leone, totalizzando un volume di presenze pari al 52,8% del totale dei pernottamenti invernali e mostrano incrementi superiori a quello medio provinciale. Ma c'è anche il Primiero in grande slancio (+3,8 e +10,4) e anche Trento città, che ha riscoperto la sua anima alpina (+4,2 e +0,2).
L'unica zona con valori negativi è quella del Garda (-4,8 e -5,6): insomma il lago in inverno sarà romantico ma l'inverno scorso non ha potuto dispiegare il suo appeal. Non c'è comunque da lamentarsi: nello scorso inverno i pernottamenti registrati hanno superano i 7 milioni e 686 mila, con una prevalenza di turisti italiani (il 55%). L'aumento dei turisti italiani si attesta sull' 1,5 %: in particolare sulle piste da sci si sente più parlare romanesco (+6,8 per 620 mila pernottamenti dei turisti dal Lazio) e toscano (+4,9 per 400 mila presenze) mentre ci sono meno veneti (- 1), ed emiliano-romagnoli (- 2,4).
Trentino insomma terra di turisti: gli stranieri sono in aumento, un bell' 8 punti percentuali in più rispetto all'anno precedente. Sempre più arrivano da Polonia (+19,5, per un totale di quasi 900 mila pernottamenti) e Repubblica Ceca (+13,8 per quasi 470 mila presenze), mentre i tedeschi, sempre molto attenti al budget, sono in calo (-5,1).Cosa vuole tutta questa gente che viene in vacanza nella nostra Provincia in inverno? Dall'analisi dei dati emerge una chiara tendenza: i turisti preferiscono fare pochi giorni (la media è di quattro) ma in hotel di alta gamma. Il settore alberghiero mostra infatti la variazione più consistente del movimento turistico: +3,2 negli arrivi e +4,6 nelle presenze.
E se i pernottamenti in albergo rappresentano l'80,5 % del totale, gli incrementi riguardano tutte le categorie dalle tre stelle in su, mentre sono in calo i pernottamenti negli alberghi a una e due stelle. Il tasso di occupazione dei posti letto, pari al 64,1%, risulta migliore negli alberghi a tre stelle superior e quattro stelle. Le presenze registrate nelle strutture a tre stelle rappresentano il 44% del movimento turistico alberghiero invernale.
Per quanto riguarda invece le presenze extralberghiere, vi è comunque un aumento: +0,8% negli arrivi e +3,3% nelle presenze. In questi casi si parla di affittacamere, case e appartamenti per vacanze (Cav) e bed and breakfast (B&B), che costituiscono il 59,5% del movimento extralberghiero. E anche qui c'è un bel segno più: con un incremento dei pernottamenti del 4,8%. In flessione gli arrivi nei campeggi, agritur ed esercizi rurali. Due ultimi dati a proposito dell'inverno appena trascorso: l'aumento dei passaggi negli impianti a fune, che registra un ulteriore aumento del 3,2% e grande successo dei mesi di dicembre e marzo, con variazioni a due cifre (+11,4%).Calo fisiologico in aprile (-28%) anche a causa della Pasqua 2024 che era a fine marzo.