Caro vacanze: in tre anni balzo del 30% in Italia, molti trentini scelgono il mare in Grecia e Tunisia
Le testimonianze dei tour operator locali confermano che i prezzi nelle località balneari nazionali registrano un trend di costante aumento dal post pandemia. Crescono molto anche i costi dei biglietti aerei, molte famiglie costrette a ridurre la durata dei soggiorni o a cambiare meta
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TRENTO. Il mese di agosto, storicamente, è quello delle tanto attese ferie. Ma quest'anno, per le famiglie trentine sarà molto più difficile concedersi qualche giorno di relax senza un occhio di riguardo al portafoglio. Se non addirittura impossibile. Sì perché, confermano le agenzie di viaggio, i prezzi sono aumentati in modo vertiginoso. Soprattutto Italia su Italia. Il trend, tuttavia è simile da ormai circa tre anni, in particolare dal post covid quando tutti i servizi legati al turismo, dai voli alle strutture ricettive, hanno cominciato ad alzare i costi per i viaggiatori.
«Purtroppo, per quella che è la situazione al momento, la maggior parte delle famiglie trentine sta rinunciando alle proprie vacanze in questo periodo - ha confermato Federico Gregori della Sole Neve Viaggi - Chi ha una seconda casa la sfrutta, mentre in tanti hanno anticipato le vacanze tra giugno e luglio.
Fare una comparazione di prezzi da un anno all'altro è difficile, ma se penso agli ultimi tre il rincaro generale è stato almeno del 30%. Se mediamente nel 2021 per una settimana di vacanza si spendevano 3mila euro, oggi sono almeno 4.500. Ed anche i voli a lungo raggio sono saliti circa del 40%. Le più "colpite" sono le famiglie rispetto alle coppie e oggi non riescono più a fare quella vacanza che, fino ad un paio di anni fa, era normale concedersi. Restano abbordabili la Grecia, il mar Rosso e le crociere».
Insomma, sembra che le vacanze estive stiano diventano un lusso per pochi anziché un'occasione a disposizione di tutti. E le conferme arrivano da diverse agenzie, dove giorno dopo giorno gli operatori sono chiamati a fare incastri, monitorare offerte e trovare le soluzioni migliori per garantire qualche giorno di relax ai propri clienti. Ma nonostante questo, le difficoltà restano tante.
«Purtroppo abbiamo dovuto "tagliare" davvero tante famiglie - ha aggiunto Federica Palatucci della Gitan Viaggi - Rispetto allo scorso agosto, quest'anno i viaggi verso località di mare sono calati almeno del 30%. Per una settimana in Sardegna, quattro persone, la spesa può arrivare anche a 5mila euro.
Abbiamo venduto molto Zanzibar, dove con 1.500 euro a testa si possono trascorrere sette giorni, ma anche destinazioni più lontane come Stati Uniti e Sudafrica. Soluzioni più economiche? Noi consigliamo la Tunisia, dove con circa 1.200 euro a testa si può fare una settimana, oppure in Italia orientiamo le famiglie verso la Calabria.
Ma sul nostro Paese, dobbiamo dirlo, a causa dei tanti aumenti nei costi della vita le destinazioni turistiche, in questo periodo, stanno registrando prezzi "impossibili"».
Tuttavia, ha spiegato Luciana Bolgia dell'omonima agenzia viaggi, per i trentini le ferie restano fondamentali. E dunque c'è chi è disposto a ridurre il tempo di vacanza pur di partire. «Magari le famiglie fanno una settimana o dieci giorni e non quattordici, ma in qualche modo riescono a partire - ha concluso - I prezzi comunque restano un problema serio, anche se credo che, soprattutto per i voli che in alcuni casi sono raddoppiati, nel giro di qualche mese questa bolla dovrà sgonfiarsi.
Non si può andare avanti così. Rispetto alle destinazioni, è tornata di moda la Tunisia, resta un punto fermo la Grecia ed anche la Spagna ha avuto un buon riscontro. È chiara però la tendenza a voler fare viaggi diversi, più impegnativi ma preferiti rispetto al mare: abbiamo venduto Irlanda, Islanda, Cornovaglia e Capo Nord. Questo anche perché, tra febbraio e aprile, quando le persone prenotavano, i prezzi per le vacanze erano saliti anche del 20 o 30%, con offerte o ribassi che tuttavia sono arrivati solo recentemente».
[foto: turismo in Grecia, Ansa]