Partita la raccolta delle mele: anche in Trentino un calo della produzione fra il 7 ed il 9 per cento
Le gelate primaverili hanno pesato sulla resa. E intanto si aspetta anche la vendemmia, che sarà leggermente anticipata
CONTRATTO In arrivo un altro sciopero dei lavoratori agricoli
TRENTO. Le tempistiche, calendario alla mano, sono in linea con le annate scorse, forse con qualche giornata di anticipo. Ma in questo 2024 le ceste della raccolta delle mele sono destinate a rimanere leggermente più leggere: il Trentino, così come in Alto Adige, le stime della vigilia parlano di un possibile calo della produzione destinata ad attestarsi tra il 7 e il 9% rispetto ai dati 2023. In provincia l'anno scorso erano state raccolte 485.951 tonnellate (+2% rispetto alla raccolta 2022) mentre in Alto Adige erano state raccolte 1.005.617 tonnellate (+16% sul 2022), ma in entrambi i casi invece, le previsioni, dodici mesi dopo, dicono che i frutti saranno meno.
Un quadro più preciso si avrà ad ogni modo soltanto tra« qualche settimana, quando inizierà la raccolta anche nelle zone collinari e nelle valli a quota più elevata: in questi giorni le operazioni sono partite infatti unicamente nella valle dell'Adige - tra Ravina, Romagnano e Aldeno - e nell'Alto Garda. In Valle di Non e sui rilievi collinari la raccolta partirà invece tra una settimana e solo con l'inizio dei conferimenti si potrà cominciare a fare un raffronto affidabile con la scorsa e le precedenti annate.
«Sul raccolto del 2024 - ha spiegato il presidente di Coldiretti del Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi - pesano senza dubbio le gelate primaverili che hanno interessato proprio la nostra regione, che è la maggiore produttrice di mele a livello nazionale. Gelate e problemi legati al clima dovrebbero causare una flessione della produzione attorno al 7% in Trentino e attorno a 9% in Alto Adige».
Numeri che non possono che suscitare qualche preoccupazione, anche se a compensare il calo quantitativo potrebbe esserci la qualità: i problemi che hanno frenato, infatti, la produttività delle piante da frutto, non sembrano aver intaccato le caratteristiche del prodotto.
A confermarlo è stato anche in questo caso Barbacovi: «Secondo gli elementi raccolti fino a questo momento, la qualità delle mele in tutta la regione sembra destinata ad essere molto alta, anche grazie a un clima favorevole con temperature fresche e umide all'inizio dell'estate, per questo il calo quantitativo stimato, al momento, è un elemento che potrebbe incidere meno di quel che potrebbe accadere in un quadro caratterizzato anche da qualità meno alta rispetto al passato».
Come sempre la raccolta è partita dalle Gala, sarà poi la volta delle Red Delicious, prima di iniziare con le Golden, in un lavoro che proseguirà fino a ottobre con le Fuji e le Pink Lady.
«Per garantire una maggiore costanza dei raccolti a favore dei consumatori - chiosa Barbacovi - è necessario continuare ad investire in sistemi di difesa attiva e passiva dai cambiamenti climatici e dagli insetti alieni».
Anche per quel che riguarda il vino, i tempi per la vendemmia 2024 potrebbero venire lievemente anticipati rispetto al 2023: le alte temperature hanno anticipato il periodo della raccolta e quest'anno gli operatori prevedono che l'inizio della vendemmia possa scattare già una volta archiviata la giornata di festa odierna, alle quote più basse. Si partirà come di consueto con le basi spumante (Pinot e Chardonnay), per poi proseguire con l'uva bianca e poi la nera: «L'auspicio è che in queste ultime settimane sui tralci, i grappoli possano beneficiare di una maggiore escursione termica, per garantire il giusto equilibrio per quel che riguarda l'acidità», spiega ancora Barbacovi.