Alloggi / Problema

Bisogno abitativo e Itea, dai sindacati Cisl e Uil l'appello: "Servono più alloggi disponibili". La Cgil: basterebbe aggiornare l'Icef

Sostanziale accordo con l’assessore Marchiori, le due sigle accettano le spiegazioni sul blocco delle domande e auspicano incontri più frequenti. Ma da via Muredei una dura critica all'assessore

TRENTO. I Segretari di Cisl e Uil del Trentino, Bezzi ed Alotti, in riferimento alla riunione del Comitato Provinciale sulla condizione abitativa prendono atto delle informazioni e motivazioni dell’Assessore Marchiodi circa la sospensione della presentazione delle domande di assegnazione di alloggi Itea prevista per il mese di ottobre e dello slittamento di qualche settimana di quelle per la richiesta del contributo per l’affitto del mercato privato.

«Il riordino e l’informatizzazione del Regolamento per la richiesta di alloggi ITEA, ha affermato l’Assessore, necessita di un tempo minimo di attività a “bocce ferme” sulle nuove domande, non pregiudicando peraltro l’evasione delle ultime presentate a fine 2023.

Cisl e Uil hanno – informa una nota – chiesto che si addivenga alla possibilità di richiesta di accesso alle case pubbliche due volte l’anno, piuttosto della domanda annuale in essere, possibilmente già nel 2025.

E’ stata ribadita inoltre la richiesta di indicizzazione dei coefficienti ICEF per le politiche di Welfare provinciale, edilizia pubblica compresa. La Provincia ha assicurato un’aggiornamento di qualche soglia ICEF per Itea e comunque che una rivisitazione del sistema ICEF trentino è in corso ed a quel livello si ragionerà anche di un sistema più dinamico e flessibile che dovrà rendere lo strumento e le politiche di welfarE più eque rispetto anche alla nuova situazione economico sociale.

Certo la possibilità di presentare la domanda è importante, ma diventa sempre più ineludibile che la SpA pubblica ITEA torni a rimettere a disposizione delle famiglie in graduatoria più alloggi, soprattutto nelle zone ad alta densità abitativa.

Il neo Presidente ITEA Anzelini e il Direttore Ceccato hanno fornito dati più analitici del Bilancio Sociale Itea 2023 e informato sulle procedure di velocizzazione degli appalti per le manutenzioni straordinarie (alloggi di risulta), da slegare da quella ordinaria, sullo stato dei finanziamenti e sull’ipotesi di accelerare sul ammodernamento del patrimonio Itea operando sul mercato immobiliare con acquisizione di alloggi a disposizione nuovi o già ristrutturati e come indicato anche da Cisl e Uil dando corso ad individuazione e ristrutturazione di immobili pubblici dismessi in abbandono sul territorio provinciale.

Si è fatto inoltre il punto sulla morosità degli inquilini Itea. Viene confermato il piano di rientro in max 48 rate per spalmare gli arretrati da pagare, soprattutto delle spese riscaldamento, non escludendo un ulteriore allungamento, dei tempi di rateizzazione.

Alla fine dell’incontro – dicono i due sindacati trentini –  l’Assessore ha colto il suggerimento di rendere più frequenti e più specifici gli incontri del Comitato e dato conto pure dello stato dell’avviamento del nuovo bando di Housing Sociale che ha affermato, procede coi tempi tecnici previsti.

Cisl e Uil  auspicano che a breve quindi si passi dalle parole ai fatti rimarcando che, a latere di una attività di rimessa in circolo effettiva almeno del patrimonio pubblico sfitto, si passi a breve ad affrontare una nuova legge sull’Edilizia pubblica, non essendo più adeguata la LP 15/2005 cosiddetta Legge Dalmaso» dicono Michele Bezzi e Walter Alotti.

LA CGIL ATTACCA

Comitato edilizia abitativa. “L’aumento dei canoni deriva dalla mancata indicizzazione del’Icef”. Per il sindacato di via dei Muredei così la Provincia fa cassa sui nuclei più deboli. Nessuna vera soluzione al tema delle morosità per le bollette energetiche. La giunta deve investire davvero su Itea. Un nuovo regolamento solo per aumentare l’equità, non per tagliare il welfare

In una nota, la segreteria confederale della CGIL del Trentino scrive: 

“L’incontro del Comitato provinciale sulla condizione abitativa ha confermato quanto emerso dall’analisi del bilancio sociale Itea per il 2023: la Provincia ha fatto cassa sulla pelle dei nuclei familiari più deboli, aumentando i canoni anche quando i beneficiari di alloggi pubblici hanno subito una erosione del potere d’acquisto. Solo per il 2023 si è trattato di maggiori esborsi da parte degli inquilini per oltre 2 milioni di euro. Ma anche nel 2024 accadrà lo stesso, penalizzando migliaia di famiglie per una pervicace sordità della Giunta Fugatti ad agganciare l’indicatore Icef al reale costo della vita.

Su questo fronte, purtroppo, i dati forniti oggi dai tecnici provinciali hanno confermato la correttezza della nostra denuncia. Stupisce quindi che l’assessore Marchiori abbia ribadito oggi che, per ora, la Giunta non ha alcuna intenzione di introdurre un correttivo che sterilizzi gli effetti dell’inflazione sui canoni Itea.

La scelta di non indicizzare l’Icef ha quindi penalizzato e continuerà a penalizzare molti nuclei che, pur avendo redditi nominali più alti, vedono scendere la propria capacità di spesa a causa del picco di inflazione registrato nel triennio 2021-2023.

Ovviamente la mancata indicizzazione dell’Icef continuerà a gravare come una sovrattassa nei prossimi anni non solo sugli inquilini Itea, ma anche sulle famiglie che pagano l’affitto sul libero mercato e che vedranno ridursi o addirittura azzerarsi i sostegni provinciali per l’integrazione al canone, per effetto del mancato aggancio all’inflazione anche di questa misura.

A ciò si aggiunge il fatto che ad oggi non c’è ancora un vera soluzione al tema delle bollette energetiche a carico degli inquilini degli alloggi pubblici provinciali. La rateizzazione non è sufficiente perché molti nuclei deboli non possono comunque fare fronte a spese così elevate, seppur spalmate su più anni.

Anche questa situazione è figlia della miopia della Giunta Fugatti che a differenza del governo altoatesina, nel corso del 2023 decise di istituire un bonus energia uguale per tutto, i famosi 180 euro, invece che provvedere una modulazione dell’intervento secondo le diverse condizioni economiche delle famiglie.

Attendiamo infine che le iniziative messe in campo per velocizzare la ristrutturazione degli alloggi Itea ancora sfitti dia i suoi frutti e confidiamo che la Giunta torni ad investire sulla realizzazioni di nuovi alloggi pubblici come richiesto tra l’altro dai vertici Itea. Per farlo però bisogna anche potenziare gli organici della società provinciale di edilizia sociale ed equiparare finalmente i trattamenti economici dei dipendenti Itea a quelli della Provincia.

Infine l’assessore Marchiori ha confermato la volontà di riscrivere il regolamento di accesso alle case Itea, rivedendo anche i parametri Icef. Come Cgil, abbiamo ribadito che questa operazione deve servire per aumentare l’equità delle politiche abitative con una vera e propria funzione sociale. A questo proposito servirà stanziare più risorse nel bilancio provinciale per ampliare la platea dei potenziali beneficiari delle politiche per la casa, sia nell’accesso all’alloggio a canone sociale, sia per i sostegni a chi paga canoni sul mercato immobiliare privato. Se davvero la casa resta una priorità non si può pensare di tagliare il welfare abitativo ma semmai bisogna finalmente investire di più”.

 

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