Il rettore Deflorian: bene la scelta del luogo, ora si proceda con la nuova Scuola di medicina
Dopo l'annuncio fatto dall'assessore provinciale alla sanità Mario Tonina circa la collocazione presso l'area di quattro ettari in via Fersina, il numero uno dell'ateneo esprime soddisfazione e ricorda la situazione emergenziale in cui si trovano gli studenti che frequentano i corsi nella sede attuale
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TRENTO. Dopo tante ipotesi, tra le più varie, l'assessore provinciale alla sanità Mario Tonina l'altro giorno aveva dichiarato, riguardo alla collocazione della futura Scuola di medicina presso l'area di quattro ettari in via Fersina: «Si sta valutando, con il Comune, come soluzione l'area in sinistra orografica posta a nord dell'attuale sede di Hydro Dolomiti Energia, che ci si augura possa essere quella definitiva».
Un'ammissione che ha via via guadagnato certezze, tanto che Tonina ha rassicurato rispetto al buon andamento dei lavori portati avanti con il Comune di Trento, proprietario della zona, per l'identificazione della «migliore destinazione possibile per il nuovo Polo della formazione e della ricerca sanitaria».
«Siamo soddisfatti di questa notizia» commenta il rettore dell'Università di Trento Flavio Deflorian, che più volte aveva sottolineato la situazione emergenziale in cui si trovano gli studenti che frequentano i corsi per la Laurea magistrale a ciclo unico in medicina attivato a Trento, con i corsi sparpagliati tra Palazzo Consolati in centro città e alcune esercitazioni di laboratorio a Povo zero. Senza dimenticare i ragazzi che frequentano i corsi di laurea delle Professioni sanitarie che per l'annoscolastico 2024-25 hanno chiesto ospitalità, a pagamento, presso lo studentato Nest, opportunamente ristrutturato.
«La sede di Medicina in via Fersina - precisa il rettore - è data per molto probabile, e sembra confermato anche l'orientamento del Polo sanitario vicino al futuro ospedale, ma non c'è ancora un atto formale che fissi la cosa».
«Quanto all'area identificata - riprende Deflorian - abbiamo sempre detto che quella zona ci sembrava idonea e la metratura sembra sufficiente, anche se in un primo momento c'era l'ipotesi di via Monte Baldo, vicino alla Buc e al Cte, mentre via Fersina in questo momento non ha strutture universitarie vicine».
«Se però quell'area - spiega il rettore - viene dedicata esclusivamente per la Scuola di medicina con tutte le offerte collegate, dalle scuole di specialità post laurea ai corsi per le professioni sanitarie, più alcune attività formative di aggiornamento, allora va benissimo».
«È un importante passo avanti, ma si parla sempre di "altamente probabile", "quasi sicuro": ecco, sarebbe il momento di togliere il "quasi" e partire con la fase di progettazione e poi di realizzazione», mette in guardia il rettore.
La nuova sede della Scuola di medicina si gioca su più tavoli: da una parte l'infinita vicenda del Nuovo ospedale trentino Not che da vent'anni tiene banco tra infiniti ricorsi e sospensioni, dall'altra a fine luglio era saltata anche l'ipotesi di accordo sulle aree militari a Trento sud; il tutto mentre la Provincia ha garantito la partenza dei cantieri entro l'anno prossimo. Ma a fronte dei solleciti presentati da Deflorian negli ultimi mesi, affinché vengano accelerati tempi perché gli spazi sono già troppo stretti, ci sono state sempre rassicurazioni, senza però una sede definita: questa potrebbe essere la volta buona.