AVS Trentino: no alla costruzione di un Cpr, sì all'accoglienza diffusa per i migranti
Alleanza Verdi Sinistra reagisce all'annuncio del presidente della Provincia, Fugatti, sulla prosisma apertura in Destra Adige di un centro di detenzione amministrativa per stranieri irregolari o destinatari di provvedimenti di espulsione
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TRENTO. Alleanza Verdi Sinistra replica imemdiatamente all'annuncio del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, circa l'imminente apertura a Trento di un centro di permanenza e rimpatrio (Cpr). L'ipotesi sarebbe di collocare la struttura di detenzione amministrativa (per cittadini non comunitari privi di documento di soggiorno o destinatari di un provvedimento di espulsione) in Destra Adige, lontano dal centro abitato di Piedicastello, a sud della zona dove attualmente ha sede la Motorizzazione.
"Nella giornata di ieri, Fugatti è tornato a rilanciare l'idea di costruire un Centro di Permanenza e Rimpatrio nel Comune di Trento, un’iniziativa che benché s’inserisca pienamente nel clima di repressione e restringimento degli spazi democratici che il governo Meloni e la Lega alimentano quotidianamente, non può che lasciarci indignati", scrive in unqa nota di questa mattina il coordinamento provinciale di AVS.
"Come Alleanza Verdi Sinistra - prosegue - non possiamo che ribadire la nostra ferma contrarietà: i Cpr sono buchi neri dei diritti, luoghi che privano le persone della propria libertà a prescindere e che mettono in discussione le più basilari garanzie costituzionali, senza che necessariamente sia stato commesso un reato. Infatti, numerosi sono i casi di autolesionismo e suicidi, spesso a danno di persone già traumatizzate.
Il Trentino ha una lunga storia di volontariato e di accoglienza, che per anni lo ha fatto conoscere come un territorio di riferimento per la solidarietà. La visione di reciprocità che ci stava distinguendo a livello nazionale, sembra lasciare posto alla retorica della paura sotto il falso ideologico della sicurezza.
Questa proposta stona ancora di più, durante l’anno in cui la nostra città è capitale del volontariato.
Per queste e per tante altre ragioni ci batteremo perché nessun Cpr sia mai costruito sul nostro territorio, né in quelli vicini, e lavoreremo per sostenere un ritorno all'accoglienza diffusa, unica strada per ricostruire un Trentino veramente solidale e aperto alla convivenza".
[nella foto Ansa, il contestato Cpr di Ponte Galeria a Roma]