Voti di condotta, Provincia contro governo: Gerosa dice no alla legge del ministro Valditara
L’assessora tira dritto per la strada «autonoma»: occorre «educare, prima di punire». E gli esami di riparazione? «Ci stiamo lavorando»
TRENTO. Un sistema scolastico che educa, che insegna il rispetto, che permette di recuperare per eventuali errori commessi. E, quindi, un sistema che non boccia se si prende 5 in condotta: la scuola trentina, infatti, non recepirà il Disegno di legge del ministro Valditara. Fermo restando che nei confronti di episodi di violenza e di bullismo non ci sarà alcun tipo di tolleranza. In estrema sintesi, è quella appena esposta l'idea di scuola dell'assessora Francesca Gerosa. Che ha analizzato nel dettaglio il Ddl nazionale, ma ancora una volta vuole portare avanti una "via trentina", in autonomia.
E così Gerosa tiene il timone dritto sulla sua idea: «Non una scuola sanzionatoria, ma educativa e formativa. Anche se comprendo perfettamente l'idea di fondo dell'azione nazionale e ribadisco che anche da noi comportamenti arroganti, violenti e irrispettosi - nei confronti di insegnanti, compagni, personale e famiglie - i non saranno mai ammessi e tollerati».
In Trentino abbiamo in vigore un regolamento nel quale si dice che il voto in condotta da solo non può determinare l'ammissione o la non ammissione alla classe successiva.
Esatto: il Provincia abbiamo un sistema di valutazione che disciplina nel dettaglio la valutazione. Diciamo che la condotta diventa un concetto più ampio, che include la partecipazione, l'impegno, il rispetto e il comportamento. E il voto è una sorta di sintesi di tutti questi aspetti, tenendo conto della capacità di relazione.
E resterà così o recepiremo le nuove direttive?
Resterà così: il voto non influirà sull'ammissione alla classe successiva. L'idea di fondo è di educare più che imporre. E personalmente condivido il concetto di considerare i nostri ragazzi come persone adulte: in caso di errori si può lavorare per recuperare.
Formazione ed educazione, quindi.
Certo, accompagnando i ragazzi con un lavoro pedagogico. Le nostre scuole hanno i regolamenti e il consiglio di classe li traduce in modo oggettivo. E le scelte degli insegnati e dei consigli, lo dico da subito, avranno il sostegno dell'assessorato. I professori non dovranno mai sentirsi soli.
Il Ddl nazionale è stato etichettato da chi lo contesta come "ordine e disciplina", come eccessivamente repressivo e autoritario. In Trentino resterà invece un atteggiamento più inclusivo.
Attenzione, in questo senso c'è un tema che va oltre quello che abbiamo detto fino ad ora. Ed è il tema di persone che tengono sotto scatto compagni, insegnanti e famiglie. È il tema del bullismo e degli atteggiamenti violenti, arroganti e irrispettosi. Su tutto questo, sia chiaro, per me resta la tolleranza zero. Certi comportamenti non sono giustificabili e non sono ammissibili. Mai.
In Trentino, pensando ai fatti di cronaca degli ultimi anni, non sembrano esserci stati casi eclatanti di violenza nelle scuole.
Diciamo che a livello nazionale immagino ci siano delle realtà davvero esasperanti. E per questo comprendo perfettamente l'idea di fondo del Ddl. Noi in Trentino possiamo e vogliamo migliorare sotto molto aspetti, ma viviamo mediamente una situazione meno esasperante. Anche se conosco casi di bulli che girano indisturbati anche nelle nostre scuole e su questo, ribadisco, siamo e saremo intransigenti, facendo squadra con dirigenti, docenti e famiglie. Nei casi di ragazzi con fragilità alle spalle interverremo prendendoli in carico, restando orientati al recupero più che alla sanzione.
L'impostazione trentina, quando il Ddl entrerà in vigore, sarà quindi diversa.
Non lo recepiremo, non siamo obbligati a farlo. E sulla parte del Ddl che riguarda valutazioni e giudizi, da noi è già così da anni.
Ultimo aspetto del voto in condotta: Valditara prevede che influisca anche su crediti/esami a settembre. A che punto siamo con la "terza via"?
Sulle carenze stiamo completando il lavoro: ci siamo presi l'impegno di rivedere quello che accade oggi e lo faremo. Magari ampliando lo sguardo all'intero sistema di valutazione. Ci siamo quasi.