Valdastico, Failoni sbotta contro le opposizioni: «Basta ostruzionismo, così non si può andare avanti»
L’assessore provinciale attacca le minoranze che si mobilitano contro il disegno di legge che mira a modificare il Pup per introdurre il Corridoio Est: «In questo modo il Trentino resta fermo». Ma le minoranze replicano: gli oltre 1.300 ordini del giorno l'unico modo per contrastare una variante preliminare a un progetto autostradale devastante
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TRENTO. Gli oltre 1.300 ordini del giorno presentati in consiglio provinciale dalle opposizioni per fermare il disegno di legge 37 dell'assessore Mattia Gottardi che mira a modificare il Pup per introdurre il Corridoio Est (Valdastico), hanno fatto imbestialire l’assessore provinciale Roberto Failoni.
Che affida ai social la sua ira. Con un post pubblicato su Facebook, Failoni si scaglia contro la strategia ostruzionistica adottata oggi in aula dalle opposizioni: «Più di 1300 ordini del giorno depositati dalla minoranza (pari a giorni e giorni di discussione) per bloccare la variante al PUP per l'allargamento del corridoio est, un numero esorbitante che attesta - anche su questo tema - la volontà dell'opposizione di fare puro ostruzionismo. Inevitabile il rinvio della discussione su questo disegno di legge e la certificazione di un nulla di fatto anche per questa seduta di Consiglio provinciale.
Così non si può andare avanti: con il Regolamento del Consiglio provinciale attuale se una sparuta minoranza non vuole far approvare una legge questa non si approverà mai. In democrazia tutto ciò non è tollerabile. Con il “partito dei NO” il Trentino rimarrà fermo per sempre».
Ma le minoranze sono fortemente critiche verso questo progetto autostradale.
"L'allargamento del Corridoio nord-est portato in aula è preliminare al progetto della Valdastico voluto dalla giunta Fugatti, ma nessuno ne parla apertamente. Si chiarisca prima quale sia la visione della mobilità in Trentino", affermano in una nota i rappresentanti che si riconoscono nell'Alleanza democratica autonomista (Ada).
I consiglieri sottolineano che al momento l'ostruzionismo è l'unica possibilità che hanno per fermare una variante preliminare a un progetto che ritengono devastante dal profilo ambientale e sul quale vi sono seri dubbi anche per quanto riguarda la sostenibilità economica.
"È chiaro che la variante serve a realizzare la Valdastico con uscita a Rovereto sud", aggiungono. "Prima di tutto, il progetto non è sostenibile dal punto di vista ambientale e paesaggistico", proseguono i consiglieri.
"Avremo modo di chiarire in aula che ci sono motivazioni sia di natura ambientale, perché il tracciato con uscita a Rovereto sud ha un impatto devastante sulle valli del Leno, ma anche di sostenibilità economica, perché le ricadute positive per l'economia trentina, con questo progetto, sono tutt'altro che chiare".
L'Alleanza democratica autonomista (Ada) richiama la necessità di un dibattito approfondito sul futuro della mobilità in Trentino, invitando la giunta provinciale a riconsiderare il progetto e a coinvolgere in modo trasparente tutti gli attori interessati.
"È fondamentale chiarire quale sia la visione strategica per la mobilità nella nostra Provincia, prima di procedere con interventi che potrebbero avere impatti irreversibili sul territorio", concludono.
Intanto, questo pomeriggio si è riunita la Conferenza dei capigruppo e il presidente Claudio Soini, dopo un ampio confronto, ha deciso che il punto all'ordine del giorno di questa tornata d'aula, il ddl 37 con la variante al Pup e il tema Valdastico, aprirà - se ancora non esaurito - la prossima serie di sedute fissata per i giorni martedì 8, mercoledì 9 e giovedì 10 ottobre.
Mercoledì 8 ottobre - si legge in una nota del Consiglio provinciale - ci sarà anche una capigruppo che, nel caso di persistenza dell'ostruzionismo delle minoranze, forti di 1.351 proposte di ordine del giorno, valuterà come proseguire.