Immobiliare / Analisi

Appartamenti in affitto, a Trento la media è di 800 euro al mese, l'allarme della Uil: situazione allarmante

Per lavoratori dipendenti e pensionati è un salasso, il sindacato rilancia: occorre rimettere a disposizione i mille alloggi Itea vuoti e non utilizzati

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TRENTO. Se un lavoratore dipendente guadagna 1200 euro al mese, ma l’affitto a Trento costa in media 800 euro al mese, come fa la sua famiglia a vivere? 

Se lo chiede la Uil, commentando i dati nazionali. Oltre 3,8 milioni di famiglie vivono in una casa in affitto: la maggior parte di queste sono concentrate nelle Regioni del Centro Nord. Il 56,7% dei locatari ha un reddito da lavoro dipendente; l’11% ha un reddito da pensione; il 10% ha un reddito autonomo e il 21,4% altri redditi. Il 24,5% dei locatari ha un’età fino ai 30 anni, il 44,4% ha un’età compresa tra i 31 e i 50 anni; il 22,G% ha un’età compresa tra i 51 e i 70 anni; l’8,1% oltre i 70 anni di età. 

Sono dati che emergono da un’analisi congiunta della Uil Servizio lavoro, coesione e territorio e Uniat, sui dati dell’Agenzia delle entrate.

Il canone di affitto con 6.372 euro medi annui (531 euro mensili la media nazionale) incide mediamente per il 17,7% sul reddito lordo familiare. Il canone medio mensile nazionale (531 euro) è stato calcolato moltiplicando la media nazionale dei mq delle abitazioni per la media nazionale del canone di locazione mensile per mq (sulla base dei contratti depositati presso l’Agenzia delle entrate).

Se si guarda solo alle grandi città, la situazione è molto diversa, con canoni che arrivano a sfiorare duemila euro mensili.

Infatti, per una casa di 100 mq, in zona semiperiferica, a Milano il canone di affitto è di 1.920 euro medi mensili e incide per il 64% sul budget familiare; a Roma per una casa con le medesime caratteristiche sono necessari 1.620 euro mensili, che incidono per il 54% sul budget familiare; a Trento un affitto medio costa 800 euro mensili; a Bolzano 1.300 euro; a Bologna 1.030 euro; a Venezia 1.000 euro.

«I dati dei canoni di locazione – commentano il segretario provinciale della Uil, Walter Alotti , e la presidente dell’Uniat trentina, Antonietta Scarsella– risentono, anche, in Trentino, della concorrenza degli affitti brevi e degli affitti agli studenti e alle studentesse fuori sede. Il tema della casa deve tornare ad essere centrale nell’agenda politica del Paese. Purtroppo, però siamo fermi anche nella nostra provincia ad una politica degli annunci e rimane bloccata l’assegnazione degli alloggi ITEA, più di 1.000 sfitti e da rimettere in circolo alle famiglie».

Con la partecipazione delle parti sociali – proseguono Alotti e Scarsella– «occorre rilanciare un vero piano pluriennale di edilizia residenziale pubblica, con un finanziamento adeguato, e affrontare senza ideologie il tema degli affitti brevi, che dopano il mercato delle locazioni. Certo una attenzione che trova la sottovalutazione e l’indisposizione a discuterne, in primis, da parte dell’assessore al commercio e turismo Failoni».

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