Fondi di confine, con i nostri soldi Brescia costruisce le terme con wellness a Ponte di Legno
Il Trentino versa 113 milioni di euro alla regione Lombardia, che ha deciso di destinare tutto al Bresciano: dalla Valcamonica al Basso Garda, ma anche al Tonale
TONALE. Tra gli interventi strategici in territorio lombardo che verranno finanziati attingendo dal Fondo Comuni Confinanti, accanto alla messa in sicurezza delle strade provinciali, è stata inserita anche la realizzazione di un centro termale e benessere a Ponte di Legno, nel bresciano, per un costo di 2 milioni di euro.
Nonostante più volte il governatore trentino Maurizio Fugatti abbia chiesto di ridiscutere le modalità e quindi rimettere mano al meccanismo del Fondo (alimentato pure da Trento e Bolzano, ognuna con 40 milioni di euro all'anno), anche questa volta la richiesta di promuovere - e finanziare - opere di più ampio respiro e che abbiano un interesse per i comuni interessati, Trentino compreso, sembra essere rimasta inascoltata.
La Giunta lombarda infatti ha approvato l'aggiornamento del programma di progetti strategici, finanziati dal Fondo Comuni Confinanti per il periodo 2019-2027 che andranno a beneficio del territorio della provincia di Brescia, in particolare Alto Garda, Valle Sabbia e Valle Camonica. Nello specifico si tratta di 21 iniziative per un investimento complessivo di quasi 113 milioni di euro.
Insieme al programma dei progetti è stato anche approvato - come detto - l'Accordo per il trasferimento delle risorse finanziate da tale Fondo alla Regione Lombardia per un contributo pari a 65 milioni. Ad annunciarlo Massimo Sertori, assessore regionale a enti locali, montagna e rapporti con le province Autonome che ha proposto la delibera.
«Una seconda fase di progetti è prevista per il 2025 - ha dichiarato l'assessore - grazie a queste risorse importanti verranno realizzati, entro il 2030, progetti coerenti con gli obiettivi di Regione Lombardia, come quello di favorire lo sviluppo e il rilancio economico e sociale dei comuni di confine con le Province autonome di Trento e di Bolzano, per favorire il contro esodo e per invertire il trend dello spopolamento di queste aree».
I settori di intervento «sono molteplici - ha aggiunto Sertori - ed entrano nel campo delle opere pubbliche, delle infrastrutture viabilistiche, della ricettività, dell'adeguamento tecnologico degli edifici pubblici nonché dell'ampliamento dell'offerta socio assistenziale». Tra le opere citate il miglioramento all'accessibilità al Comune di Idro «con conseguente fluidificazione del traffico e riduzione dei tempi di percorrenza delle direttrici dirette verso il Trentino» per 9,9 milioni; il progetto di sviluppo turistico dell'Alto Garda Bresciano tramite la realizzazione interventi di adeguamento e messa in sicurezza strade provinciali (in particolare, la sp 38 (3,85 milioni); in Valle Camonica la creazione di un hub culturale ed espositivo per la fruizione innovativa e la comunicazione della "Valle dei Segni" (7,75 milioni).
A questi si aggiungono inoltre tre progetti innovativi proposti dalla Provincia di Brescia per il potenziamento tecnologico delle infrastrutture informatiche nei Comuni di Gargnano, Tignale, Tremosine sul Garda, Limone sul Garda e Idro (in collaborazione con le Comunità Montane Parco Alto Garda Bresciano e Valle Sabbia, per un totale di 400mila euro) e la riqualificazione e valorizzazione dell'itinerario ciclo-pedonale Comuni di Cividate Camuno-Malegno-Breno, in collaborazione con la Comunità Montana Valle Camonica (560mila euro).
Nella lista però inevitabilmente salta all'occhio la creazione di un centro termale e di benessere a Ponte di Legno per il costo di due milioni.
L'idea di Fugatti, ma ribadita anche in passato dallo stesso assessore provinciale trentino Mattia Gottardi è quella di ridiscutere il fondo, considerato anche il progetto di autonomia differenziata di Veneto e Lombardia.