Politica / Il caso

Vitalizi d’oro, la Cgil attacca: per gli ex consiglieri privilegi pagati con denaro pubblico

Il sindacato chiede l'intervento del consiglio, per evitare quella che definisce una stortura legislativa: "Le somme che la Regione dovrà versare a 40 ex fanno impallidire e offendono lavoratori e pensionati"

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DEGASPERI «Laborfonds, rendite misere e i politici pensano ai vitalizi»

TRENTO. Cgil del Trentino all'attacco di nuovo sulla questioen vitalizi dei politici: “Le somme che la Regione dovrà versare a quaranta ex consiglieri come attualizzazione e vitalizio sono cifre che fanno impallidire tutti i comuni mortali. Somme, in alcuni casi, fuori dalla realtà che offendono lavoratori e pensionati che da anni fanno i conti con una drastica perdita del potere d’acquisto e che tutti i giorni devono fare quadrare i conti del bilancio familiare. È l’ennesima dimostrazione che la classe politica, quando vuole, è bravissima a trovare scappatoie per perpetuare quelli che non sono altro che privilegi”.

La Cgil sottolinea che concorda con il principio secondo il quale chi assume un ruolo istituzionale deve essere adeguatamente retribuito perché si spende per la collettività.

"Il problema - scrive la Camera del lavoro - sta in quell'adeguatamente, che chiaramente prima del 2012 e poi con la falla della legge del 2014 è andata abbondantemente fuori ogni misura eticamente accettabile. Così ci saranno ex consiglieri a cui la Regione liquiderà a breve somme tra uno e due milioni di euro, oltre all’assegno mensile.

Ci avevano illuso con l’idea di un risparmio, ma così non è stato. La Regione continua a pagare per le storture del passato. E questo equivale a dire che tutti noi come cittadini paghiamo perché quelle sono risorse della collettività. È necessario che il consiglio regionale intervenga sanando questa stortura della norma. In questa storia molto poco edificante per le istituzioni non c’è nessuno, secondo la Cgil, che può comportarsi da anima bella.

Al di là di quanto insinua il consigliere Degasperi, non sono i sindacati che siedono in consiglio provinciale, ma i consiglieri che nel passato come oggi cercano di fare sempre leggi particolarmente vantaggiose quando si tratta di pensioni e vitalizi. Al contrario è stata anche la pressione dei sindacati che ha portato alla costituzione del fondo Family in Regione proprio per ridestinare le risorse recuperate dai vitalizi. Per quanto ci riguarda rivendichiamo la nostra coerenza così come la nostra fiducia al fondo integrativo regionale Laborfonds, finito sotto gli attacchi del consigliere", conclude la Cgil.

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