Ambiente / Il tema

Cambiamenti climatici, a Trento torna la "Dolomite conference" con esperti da tutto il mondo

Dal 17 al 19 ottobre l'evento che ha l'obiettivo di rafforzare le strategie contro la crisi ecologica e in aprticolare di elaborare un manifesto di otto punti da portare poi alla Cop29, in programma il mese prossimo in Azerbaijan

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TRENTO. Torna la "Dolomite conference" sul clima, un'iniziativa di confronto internazionale promossa dal think tank Vision, che è alla terza edizione. L'evento, che si terrà a Trento tra il 17 e il 19 ottobre, vedrà la partecipazione di cento delegati da tutto il mondo, che si confronteranno sui temi della sostenibilità, della transizione energetica e della tutela ambientale.

"È trascorso solo un anno - scrivono o promotori - dall'ultima Dolomite Conference sulla Governance globale del cambiamento climatico e la sensazione è quella di vivere in un contesto completamente diverso. Il paradosso è che il messaggio proveniente dai dati e dalla scienza e quello trasmesso dalle opinioni pubbliche e dalla politica sembrano divergere sempre di più. Da un lato, l'Occidente soffre di fatica climatica; dall'altro, il sud globale (ma anche i paesi occidentali) si avvicina al punto oltre il quale il clima va fuori controllo.

Il numero di governi e imprese che sono tentati di ridurre il peso strategico della sostenibilità è probabilmente in crescita, eppure nessuno può negare che questa politica continuerà ad essere una priorità. La domanda a cui la conferenza delle Dolomiti 2024 deve rispondere è dunque: esiste un modo per coinvolgere nuovamente cittadini, agricoltori, giovani e vecchie generazioni in una battaglia che riguarda effettivamente la sopravvivenza delle comunità locali e il benessere delle famiglie?"

L'evento è organizzato con il supporto di Trentino Marketing, Provincia autonoma di Trento, Autostrada del Brennero e Gruppo Axa Italia, assieme al gruppo Dolomiti Energia quale corporate partner.

L'obiettivo della tre giorni sarà quello di elaborare un manifesto di otto punti da portare poi alla Cop29, in programma a Baku, in Azerbaijan, il prossimo novembre.

"Il nostro intento è duplice: da una parte coinvolgere e sensibilizzare la popolazione su un tema che, malgrado i negazionismi, è sotto gli occhi di tutti, ovvero il cambiamento climatico; dall'altra proporre delle idee, inserite in un manifesto, in grado di favorire politiche efficaci e approcci concreti al problema", ha chiosato il responsabile scientifico della conferenza, Francesco Grillo, docente dell'Università Bocconi.

La conferenza si avvale di numerosi partner scientifici nazionali e internazionali, tra cui l'Università Bocconi, il Politecnico di Milano, il Teri di Nuova Delhi, la Blavatnik School of Government di Oxford, il Cebri di Rio de Janeiro, l'Inet e l'associazione Chapter Zero. I delegati sono accademici e studenti (dei corsi master Bocconi e Politecnico di Milano), imprenditori, industriali, dirigenti di aziende pubbliche, giornalisti ed esponenti politici.

"A Trento - spiegano ancora gli organizzatori - ci saranno imprenditori agricoli (come quelli che guidano i gruppi Ferrari Lunelli, Melinda, Auricchio) dirigentidi aziende pubbliche in prima linea nelle transizioni (Gioia Ghezzi, Presidente ATM; Stefano Granella, CEO Gruppo Dolomiti Energia; Marcello Milani, AD AMSA).

Manager di quei settori industriali dalle grandi trasformazioni energetiche sono sfidati (quelli legati all’automobilistico, ad esempio, e a Trento l’amministratore delegato di Autostrada del Brennero, Diego Cattoni racconterà come le tecnologie stanno cambiando la nozione stessa di autostrada) e di quelle aziende (come AXA Italia che a Trento verrà la partecipazione di Martin Powell che del gruppo francese è Group Sustainability Director) che possono giocare un ruolo fondamentale nella partita sul cambiamento climatico grazie alle proprie competenze.

L’incontro promette, anche, di attraversare gli steccati ideologici: tra i protagonisti della conferenza sia politici scetticidi certe sceltetroppo dirigiste come Barbara Kolm (ex governatore della Banca d’Austria e appena eletta con il Partito della Libertà in Austria), sia Enrico Giovannini (già Ministro delle infrastrutture sostenibili e Presidente scientifico di ASVIS) che dell’agenda verde è uno dei promotori".

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