La Cgil dopo il confronto con l'Apss: "È a rischio la tenuta dei servizi"
Ospedale di Rovereto, il sindacato rilancia la critica all'accorpamento delle chirurgie specialistica e generale e alla riduzione di 12 posti letto in chirurgia e 4 in malattie infettive. E sottolinea: "L'Azienda definisce temporanea la misura, ma è evidente il rischio che diventi invece a lungo termine"
TRENTO. "L'incontro di questa mattina con l'Azienda sanitaria conferma la necessità di interventi strutturali sul versante occupazionale: la carenza di personale e i continui pensionamenti non potranno che aggravare le condizioni di lavoro e il disagio per chi ha bisogno di cura. Occorrono investimenti seri e un piano di fabbisogni del personale adeguato ai nuovi bisogni della popolazione".
Lo sostengono - in una nota - Luigi Diaspro, Marco Cont e Marco Mossolin, della Fp Cgil del Trentino, intervenendo sull'accorpamento delle chirurgie specialistica e generale dell'ospedale di Rovereto e alla riduzione di dodici posti letto in chirurgia e quattro in malattie infettive.
"Sebbene l'Azienda abbia più volte sottolineato la temporaneità della misura, che andrà in vigore dal 1° dicembre, è risultato evidente il rischio che diventi invece a lungo termine, se solo si considerano i numeri che ci sono stati forniti per l'ospedale di Rovereto: entro la fine dell'anno saranno 13 gli infermieri in meno rispetto all'anno precedente e, nel solo primo bimestre del 2025, ci saranno ulteriori sette pensionamenti, per un totale quindi di meno venti infermieri rispetto al 2023. Di fronte a questa prospettiva è a rischio la tenuta stessa dei servizi presso l'ospedale", sostengono i segretari.
Il sindacato si dice invece soddisfatto della "condivisione della necessità di equiparare i livelli retributivi e normativi dei contratti sanità e autonomie locali, per assicurare a tutte le categorie di personale che operano nel sistema socio-sanitario provinciale pari condizioni contrattuali, compreso il personale della case di riposo e quello amministrativo".