Pensioni basse? La Provincia di Bolzano vi dà un aiuto. I sindacati: «Lo faccia anche Trento»
Kompatscher stanzia 150 milioni, per dare 200 euro al mese in più a 17 mila pensionati. I segretari di Cgil, Cisl e Uil: «Cosa aspetta Fugatti a fare altrettanto?»
TRENTO. La giunta provinciale di Bolzano ha presentato lunedì il proprio bilancio di previsione della Provincia per il periodo 2025-2027, che avrà un volume totale di 7,92 miliardi di euro. Una parte importante è dedicata al contrasto delle povertà. Con un provvedimento particolare: la Giunta provinciale prevede 150 milioni di euro nel triennio 2025-27 per misure di contrasto alla povertà in età avanzata. «In particolare, l'obiettivo è sostenere i beneficiari e le beneficiarie di pensioni basse affinché possano vivere meglio», sottolinea il presidente. Per questo verrà istituito un contributo di integrazione alle pensioni «minime»: il presidente altoatesino stima che il beneficio possa interessare circa 17 mila pensionati, ad ognuno dei quali potrebbe andare un assegno di circa 200 euro mensili, liquidati però in un'unica tranche annuale di 2.400 euro. La spesa complessiva viene stimata intorno ai 41 milioni di euro.
E in Trentino? «Dopo la misura a sostegno dei salari, che vincola gli sgravi Irap alla contrattazione di secondo livello vigente, Bolzano supera Trento anche sulle pensioni. La manovra di bilancio della giunta Kompatscher prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro annui per integrare le pensioni più basse, le cosiddette minime, con un’aggiunta che può arrivare fino a 200 euro mensili» spiegano i sindacati Cgil, Cisl e Uil.
«Se calibrata nel giusto modo questa è una misura che realmente dà respiro alle pensionate e ai pensionati che hanno subito come i lavoratori la mannaia dell’inflazione – fanno notare i tre segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. La giunta Fugatti intanto ha annunciato solo un non precisato milione di euro aggiuntivo sull’assegno unico per sostenere i redditi dei pensionati. Non sono risorse sufficienti ma prendendo spunto da quanto viene proposto in Alto Adige possiamo sperimentare qualcosa in più anche in Trentino».
Le tre confederazioni battono ancora sul tasto delle disponibilità finanziarie nelle casse di Piazza Dante che permetterebbero misure più coraggiose per sostenere il potere d’acquisto dei pensionati, ma anche delle famiglie. La Provincia ha registrato un incremento delle entrate proprie da 4,2 a 4,5 miliardi di euro. E’ molto probabile che, come accaduto negli ultimi anni, queste risorse siano incrementate nell’assestamento. «Alla luce di queste entrate auspichiamo che la Giunta sia disponibile ad aprire un confronto finalizzato ad un reale sostegno delle famiglie, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati. Ne avrebbero un vantaggio i cittadini che versano in situazioni di difficoltà e la nostra stessa economia visto che si stimolerebbe la domanda interna. Confidiamo dunque in una disponibilità della Giunta Fugatti», concludono i tre segretari.