Il Tar conferma il foglio di via per una militante animalista
La donna aveva presentato ricorso dopo essere stata colpita dal provvedimento di allontanamento per due anni dal territorio di Trento, in seguito a un blitz pro orsi avvenuto durante la fiera di San Giuseppe
VENEZIA Contro il Trentino alla Mostra del cinema
STOP La protesta animalista al casello A22
TRENTO. Si è trattato di fatti e di comportamenti tali da «turbare l'ordine, la sicurezza e la tranquillità pubblica»: «Solo il tempestivo e costante intervento delle forze dell'ordine ha impedito che degenerassero nei temuti disordini all'interno dell'area adibita all'esposizione».
Così il Tar valuta la condotta della donna che nel marzo scorso, in occasione della fiera di San Giuseppe, si era resa protagonista di un blitz negli spazi di Trento Expo che ospitavano la tradizionale mostra degli animali.
La signora, denunciata per manifestazione non autorizzata e poi raggiunta dal "foglio di via", si è rivolta al tribunale amministrativo regionale, ma il ricorso è stato respinto: rimane dunque il divieto di tornare a Trento per due anni.
L'episodio era stato così ricostruito, attraverso le relazioni della Digos: dopo aver partecipato ad una manifestazione organizzata dall'associazione animalista contro la gestione della Provincia in merito agli orsi, la donna assieme ad altri tre soggetti si era recata all'ingresso secondario di Trento Expo urlando frasi offensive nei confronti degli allevatori e dei partecipanti, fra cui famiglie con minori; le forze dell'ordine avevano dovuto "scortare" alcuni visitatori per evitare il contatto fisico con i manifestanti.
Il provvedimento del foglio di via era stato preso «in considerazione soprattutto del fatto che nel comune di Trento, in passato, si sono già svolte analoghe manifestazioni e ritenendo concreta ed attuale la possibilità che, in un prossimo futuro, se ne ripetano di simili, tali da costituire occasione da parte dell'interessata di reiterazione dei comportamenti sopra descritti».
Inoltre era stato tenuto conto non del fatto singolo, ma dell'agire complessivo della donna, evidenziando in particolare «la sua tendenza ad assumere condotte illecite ed antisociali».
Nella sentenza viene ricordato che il foglio di via è una misura che mira a prevenire i reati, piuttosto che reprimerli. Nel caso specifico il questore ha tenuto conto di quanto accaduto il giorno del blitz alla fiera di San Giuseppe, ma anche delle circostanze passate, ossia degli episodi che sono costati alla donna denunce per minacce ed ingiurie, per violazione delle disposizioni sulle riunioni in luogo pubblico e, in concorso con altri soggetti appartenenti allo stesso gruppo animalista, per oltraggio a pubblico ufficiale nel contesto di azioni di protesta e di dissenso.
Evidenzia il Tar che non sono necessarie condanne per giustificare la pericolosità sociale, ma bastano le denunce, e che, riguardo alle valutazioni della questura in merito al foglio di via, «non irragionevole né travisato è il giudizio di prevedibilità di manifestazioni animaliste nel territorio del Comune di Trento, analogamente a quanto già accaduto in passato, indotte dalla forte contestazione della politica provinciale di gestione dei plantigradi, espressa dagli animalisti nei quali l'interessata milita».
[nella foto, vecchi poster contro la Provincia, affissi negli anni scorsi sui palazzi di piazza Dante]