Sanità / Il processo

Caso ginecologia, attesa oggi la richiesta di condanna da parte dell'accusa

Gli imputati sono l'ex primario Saverio Tateo e la sua vice Liliana Mereu. Oggi in tribunale a Trento, davanti al gup, la lunga requisitoria della pm Maria Colpani sui presunti maltrattamenti denunciati dai dipendenti del reparto al Santa Chiara. Gli imputati respingono ogni addebito: «Bugie, hanno strumentalizzato la scomparsa di Sara Pedri»

REQUISITORIA Presunte molestie in reparto
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TATEO «Bugie contro di me»
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TRENTO - Nuova udienza davanti al Gup del Tribunale di Trento, Marco Tamburrino, nell'abito del procedimento per i presunti maltrattamenti nei confronti del personale di reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale di Trento. Nella giornata di oggi, venerdì 29 novembre, si prevede la fine della lunga requisitoria della pm Maria Colpani.

È attesa la richiesta di condanna da parte dell'accusa dei due imputati, l'ex primario Saverio Tateo e la sua vice Liliana Mereu, per il reato di maltrattamenti in concorso e continuazione.

Il procedimento sui presunti maltrattamenti subiti dai dipendenti del reparto all'ospedale Santa Chiara, è scaturito dalle indagini seguite alla scomparsa della ginecologa, Sara Pedri, 31enne di Forlì, di cui si sono perse le tracce dal 4 marzo 2021. Le parti offese nel processo sono 21, tra cui la stessa Pedri.

Nell'autunno del 2023, il gup ha sentito nove delle parti offese, nell'ambito di un incidente probatorio concordato tra le parti per evitare la vittimizzazione secondaria.

Mereu e Tateo sono invece stati sentiti, in diverse udienze, nei mesi scorsi, e hanno sempre respinto ogni addebito.

Fra le altre cose, in udicenza, l'ex primario aveva parlato di «una situazione di bugie e attacchi a svantaggio del sottoscritto» da parte di coloro che «hanno strumentalizzato anche la scomparsa della dottoressa Pedri».

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