Alimente / Il nodo

Formaggi a latte crudo, sull'etichetta ci sarà «consumo sconsigliato a bimbi sotto i 10 anni»

L'annuncio del direttore del Concast, Marco Ramelli, dopo il caso di una bambina colpita da un'infezione batterica: l'avvertenza non solo sulla scheda tecnica, arriverà anche sui prodotti finiti (fette, forme o quarti)

IL CASO Bimba bellunese ricovrata, ritirato formaggio a latte crudo trentino
TRENTINO Bimbo in coma da anni per il formaggio contaminato
SENTENZA Condannati l'ex presidente e il casaro di Coredo

DRAMMA Bambina in rianimazione: due le caciotte contaminate
SCHEDA Sintomi e cura del batterio Escherichia coli

TRENTO - «Concast ha deciso di inserire in tutte le schede tecniche dei formaggi a latte crudo anche l’indicazione che è sconsigliato il consumo a bambini sotto i 10 anni. E lo scriveremo anche - stiamo per partire - sulle etichette dei prodotti finiti, sulle fette e anche sulle forme o quarti».

La novità viene annunciata da Marco Ramelli, direttore di Concast (Consorzio dei caseifici sociali trentini), che aggiunge: «Metteremo le etichette a tutti i prodotti venduti nel nostro spaccio a Segno e abbiamo chiesto anche ai nostri consorziati di farlo, quindi di avvisare così i clienti. L’indicazione copre su due patogeni: l’escherichia Coli (Stec) e la listeria monocytogenes, che è abortigena. Quindi l’etichetta precisa che i prodotti a latte crudo sono sconsigliati per i bambini sotto 10 anni, le persone fragili e le donne incinta».

Questa misura di prevenzione è stata decisa perché, nonostante venga analizzato da Concast con un piano di campionamento ben collaudato, il 100% delle cagliate non esiste la possibilità di eliminare al 100% il rischio di trovare microrganismi patogeni.

Riguardo al caso di contaminazione da  escherichia Coli rinvenuto nel formaggio Saporito della val di Fassa di montagna grande e piccolo, prodotto dal caseificio sociale di Predazzo e Moena con il richiamo del prodotto disposto dal ministero della salute, il direttore di Concast precisa: «L'operazione di richiamo riguarda esclusivamente la referenza Saporito della Val di Fassa di montagna grande e piccolo il cui controllo qualitativo e la commercializzazione sono gestiti autonomamente dal caseificio Predazzo e Moena. Nessun formaggio commercializzato dal Consorzio Concast è coinvolto nel problema sopra indicato».

Ramelli sottolinea inoltre che: «Per tutti i lotti di formaggio commercializzati dal Gruppo Formaggi del Trentino, il Consorzio richiede ai produttori un severo controllo microbiologico in fase di produzione (per controllo Escherichia coli Stec) e tale applicazione è verificata dal Consorzio».

Per questo motivo: «Il consorzio Concast per tutti i lotti di formaggio commercializzati garantisce il pieno rispetto dei controlli (il 100% dei formaggi derivanti da latte “crudo” commercializzati da Concast è analizzato in laboratori “Accreditati” per la ricerca di Escherichia coli Stec)».

«Noi come consorzio - specifica il direttore - diamo delle linee guida ai caseifici sulle analisi da fare. Tutte le cagliate di formaggi da latte crudo distribuiti da Concast sono analizzate. Al Consorzio devono arrivare solo lotti risultati al 100% negativi alla presenza di Stec. Le analisi sono microbiologiche. Il sistema di campionamento imposto dall’Azienda sanitaria nel 2002 copre il 95% dei casi e resta un 5% di rischio che ci sia il microrganismo, perché in bibliografia non c’è nessuno che ci abbia aiutato a dirci come campionare. Quindi si analizza tutto e sono analisi complicate perché sono genetiche. Se non ci sono queste analisi noi non utilizziamo questi prodotti». L. P.

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