Rischio di contaminazione da escherichiacoli: richiamati alcuni lotti di puzzone di Moena
Lo stop al prodotto del caseificio sociale di Predazzo e Moena deciso in via prudenziale. Non ci sono stati casi di intossicazione
LA DECISIONE Rischio in etichetta
IL CASO Bimba bellunese ricovrata, ritirato formaggio a latte crudo trentino
TRENTINO Bimbo in coma da anni per il formaggio contaminato
DRAMMA Bambina in rianimazione: due le caciotte contaminate
SCHEDA Sintomi e cura del batterio Escherichia coli
TRENTO. Non è un bel momento per i formaggi trentini. Dopo il caso della bambina bellunese, ricoverata in ospedale per sindrome emolitico-uremica dopo aver mangiato un prodotto di un caseificio della val di Fiemme risultato contaminato da escherichia coli, è stato richiamato un altro formaggio.
Questa volta si tratta di un lotto di Puzzone di Moena, prodotto dal Caseificio sociale di Predazzo e Moena.
La motivazione, resa nota dal ministero della Salute, è la possibile presenza nel formaggio di «escherichiacoli-Stec».
Va precisato che stavolta non c’è stato alcun casi di intossicazione, ma il provvedimento è stato adottato a scopo prudenziale.
Nell'avviso del ministero si raccomanda di non consumare il prodotto di uno dei lotti inseriti nell'elenco e di riportare il prodotto al punto d'acquisto. Il richiamo ministeriale, eseguito materialmente dai veterinari dell'Azienda Sanitaria di Trento, parte dall'indagine per risalire al prodotto che avrebbe contaminato una bambina di Cortina d'Ampezzo, nel frattempo fuori pericolo. Il formaggio richiamato dal mercato è quello prodotto da dicembre 2023 fino a luglio 2024. I lotti interessati sono i 24080, 24084, 24094, 24099, 24103, 24115, 24124, 24125, 24126, 24132, 24134, 24136, 24138, 24141, 24153, 24157, 24158, 24160, 24161, 24163, 24164, 24166 e 24167.