La Lega si schiera con la sindaca Santi: "Una persona per bene"
Fugatti: «Sono convinto che riuscirà a dimostrare la sua estraneità». La prima cittadina finita ai domiciliari è una delle più fidate elette del presidente della Provincia ed è stata nominata in diversi consigli d'amministrazione importanti, come A22 e Trentino Trasporti e in alcune partecipate. L'ex parlamentare Binelli: «La conosco personalmente, ha operato bene e nutre della nostra fiducia»
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TRENTO - Dalla Lega arriva una diga a favore di Cristina Santi, sindaca di Riva. Sostegno pieno, pur in mezzo a dichiarazioni di "rispetto per il lavoro della magistratura". Invece dagli alleati - o quasi alleati - Fratelli d'Italia e la supergarantista Forza Italia - arriva l'eco di un rimbombante silenzio, anche se nelle prossime ore qualcuno di sicuro farà sentire la sua solidarietà proforma.
Chi invece fa sentire la sua voce autorevole è il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, che però si affida a una nota scritta perché preferisce non parlare direttamente con i giornalisti: «È una notizia - scrive Fugatti - che ci coglie di sorpresa, soprattutto perché conosciamo gli amministratori pubblici che vengono chiamati in causa e in diverse occasioni abbiamo apprezzato l'impegno e lo scrupolo con cui hanno sempre esercitato la loro funzione al servizio delle comunità di riferimento».
Poi il messaggio prosegue con il classico "fiducia nella magistratura", una formula usata e abusata nei discorsi politici in caso di indagini giudiziarie: «Non possiamo che riporre la nostra fiducia nei confronti della magistratura e delle autorità che stanno svolgendo gli accertamenti - continua Fugatti - con l'auspicio che ciò possa avvenire in tempi brevi».
Il sostegno di Fugatti a Cristina Santi del resto c'è sempre stato. È una delle sue più fidate amministratrici. Al punto che l'ha voluta e nominata in diversi consigli d'amministrazione.
Innanzitutto, tramite nomina regionale, l'ha inserita nel Cda di A22, togliendo Francesca Gerosa. Ma Santi è stata inserita anche in altri consigli d'amministrazione, tra cui quello di Trentino Trasporti e in alcune partecipate.
Recentemente la Lega l'ha difesa a spada tratta da Fratelli d'Italia che ha chiesto di cambiare il sindaco, volendo un suo candidato alle prossime elezioni comunali. Si è creata così una frattura che sta portando Fratelli d'Italia a organizzarsi per una corsa in solitaria a Riva del Garda.
Le frizioni riguardano il continuo braccio di ferro tra Lega e Fratelli d'Italia, che viene da lontano e ha avuto due momenti delicati con la nomina della "fratellista" Francesca Gerosa a vicepresidente della giunta provinciale, senza dimenticare la frattura di Rovereto, con Lega e FdI che hanno fatto corsa separata. Santi, comunque, è uno dei dirigenti storici e "forti" della Lega.
Così, oltre a Fugatti anche da parte del segretario leghista, l'ex parlamentare Diego Binelli, c'è stupore. E si schiera subito: «Diamo sostegno, innanzitutto a Cristina Santi. Peraltro faccio notare che la vicenda non coinvolge soltanto lei. Ma io la conosco personalmente - ci dice - è un bravo sindaco, una persona perbene, capace, faccio davvero difficoltà a pensare che sia coinvolta, vedremo nei prossimi giorni che cosa uscirà.
Queste - spiega ancora Binelli - sono indagini preliminari, ma sono convinto che Santi riuscirà nelle sedi opportune a dimostrare la sua estraneità» Binelli vuole però fare un passo indietro: «Un cittadino è innocente fino a prova contraria, troppo spesso assistiamo a processi mediatici, quando siamo solo alle indagini preliminari, senza nemmeno il rinvio a giudizio.
Si rovinano persone che magari dopo dieci anni vengono assolte. Inviterei tutti a non fare processi fuori dalle sedi opportune. Cristina Santi comunque nutre della nostra fiducia, vedremo l'evolversi della situazione. L'area oggetto dell'inchiesta, poi, risale alle precedenti amministrazioni, la questione è molto vecchia. Vedo che nella vicenda c'è anche il sindaco di Arco. Per quanto mi riguarda sono convinto che Cristina Santi in questi quattro anni abbia operato bene».
[nella foto, da sinistra, Matteo Salvini, Maurizio Fugatti, Cristina Santi e Diego Binelli]