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Giubileo, il Duomo di Trento apre le porte alla speranza. Il vescovo Tisi: “Un anno per riscoprire l'umanità"

Secondo le stime dei sacristi, oltre mille fedeli hanno gremito la Cattedrale di San Vigilio, testimoniando l'importanza dell'evento per la comunità trentina. La celebrazione ha visto la presenza di tre vescovi trentini

GIUBILEO Trento, le immagini più belle 

TRENTO. Il Duomo di Trento ha vissuto oggi, 29 dicembre, un momento storico con l'apertura dell'Anno Giubilare, registrando una partecipazione eccezionale che non si vedeva dai tempi dei funerali di Antonio Megalizzi. Secondo le stime dei sacristi, oltre mille fedeli hanno gremito la Cattedrale di San Vigilio, testimoniando l'importanza dell'evento per la comunità trentina.

La celebrazione ha visto la presenza di tre vescovi: l'arcivescovo Lauro Tisi, l'arcivescovo emerito Luigi Bressan e il vescovo emerito di Nossoró (Brasile), monsignor Mariano Manzana, originario di Mori, in una significativa manifestazione di unità della Chiesa locale.

Nel suo discorso, l'arcivescovo Tisi ha sottolineato come questo non sia semplicemente un "anno magico", ma un "Anno Santo", un tempo di riflessione profonda in un'epoca segnata da guerre e ingiustizie globali. Un momento particolare di commozione ha caratterizzato il riferimento ai giovani falegnami della Scuola di Formazione di Tesero, che hanno realizzato con il legno di Vaia la Croce pellegrina che accompagnerà le comunità della diocesi durante tutto l'anno giubilare.

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Sulla scia di papa Francesco che ha aperto la Porta Santa in San Pietro nella Messa del 24 dicembre, solenne avvio del Giubileo anche in Diocesi di Trento (come in tutte le Diocesi del mondo) nel pomeriggio di oggi domenica 29 dicembre, con l’invito aperto a tutti i fedeli: alle ore 15 è partita da San Francesco Saverio la processione verso la Cattedrale dove – dopo una sosta al fonte battesimale – ha avuto inizio la Santa Messa per l’inizio dell’Anno giubilare

"Gesù ha dimostrato di essere veramente Dio mostrando come si può essere veramente uomini", ha affermato Tisi nel punto centrale della sua omelia, invitando le comunità a riscoprire l'umanità di Cristo attraverso l'Eucaristia e celebrazioni più partecipate e accoglienti.

L'arcivescovo ha posto particolare enfasi sul significato dell'Anno giubilare come tempo di riposo della terra e di remissione del debito, traducendolo in un invito concreto al dialogo, all'incontro e alla riconciliazione. Ha esortato le comunità a diventare "vocazionali", capaci di riscoprire la gioia dell'annuncio del Vangelo nelle diverse forme di vita cristiana: matrimonio, sacerdozio, vita religiosa e missionaria.

La cerimonia ha segnato l'inizio di un anno che si preannuncia ricco di iniziative pastorali e spirituali per tutta la diocesi trentina, con un'attenzione particolare ai giovani, visti dall'arcivescovo come portatori di quello stupore e meraviglia necessari per un autentico rinnovamento della Chiesa.

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