Pd: "Disservizi gravissimi nelle prestazioni, il sistema di prenotazione sembra in tilt"
I consiglieri Paolo Zanella e Francesca Parolari puntano il dito contro l’introduzione del nuovo nomenclatore tariffario provinciale: "Moltissime segnalazioni di problemi nell’ambito della prescrizione, prenotazione e accesso. Serve subito un intervento risolutivo"
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TRENTO - Il Pd denuncia "disservizi gravissimi a seguito dell’introduzione del nuovo nomenclatore tariffario provinciale delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale". Lo fa con un intervento congiunto dei consiglieri provinciali Paolo Zanella e Francesca Parolari, che sulla vicenda hanno presentato anche un'interrogazione: "Raccogliamo in questi giorni - scrivono in una nota per la stampa - moltissime segnalazioni, sia da cittadini che da professionisti della sanità, riguardo i disservizi gravissimi che si stanno verificando nell’ambito della prescrizione, prenotazione e accesso alle prestazioni sanitarie di base.
Sembra - proseguono - che a seguito dell’approvazione del nuovo nomenclatore tariffario provinciale delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale sia andato in tilt il sistema di prenotazione con conseguenze gravissime a danno dei cittadini, specie di chi ha bisogno di fruire di prestazioni entro scadenze determinate".
I due esponenti del Pd sottolineano poi che "la modifica del nomenclatore è avvenuta senza alcuna formazione mirata ai diversi specialisti, ma fornendo loro l'intero manuale di 203 pagine che contiene tutte le prestazioni sanitarie ordinate per codice numerico, all'interno del quale il singolo professionista deve trovare quella da prescrivere che spesso ha cambiato denominazione".
Di conseguenza, insistono Zanella e Parolari, "spesso non risulta possibile inserire i codici di esenzione con la conseguenza che prestazioni che dovrebbero essere gratuite diventano a pagamento".
Secondo quanto riportato, ne stanno derivando conseguenze gravi anche e soprattutto a carico dei laboratori di analisi pubblici di tutto il territorio provinciale che, non è ben chiaro per quale meccanismo, "non sono in grado di accogliere ulteriori prenotazioni costringendo i cittadini a rivolgersi al privato".
Secondo i due consiglieri si tratta di "una vicenda paradossale, incomprensibile, mal gestita che richiede un intervento urgente per evitare il protrarsi di una situazione che lede il diritto alla salute dei cittadini e pone ulteriormente in difficoltà il personale sanitario già sovraccaricato, stanco e demotivato".