Corte dei conti a rischio accorpamento con Venezia, Lucia Maestri (Pd): «Venetizzazione del Trentino»
Secondo la consigliera provinciale, che sul tema ha presentato un'interrogazione, la possibile cancellazione della sede locale è un'ipotesi che «non tiene affatto conto della specialità autonomistica e delle sue prerogative»
LA PROPOSTA La riforma della Corte dei conti "cancella" la sede di Trento
TRENTO - «Favorito anche dall'incuria e dalla disattenzione istituzionale e politica dell'attuale maggioranza provinciale», secondo la consigliera del Pd Lucia Maestri, la possibile cancellazione della sede di Trento della sezione della Corte di conti rientra nel «processo di venetizzazione del Trentino».
L'esponente del Partito democratico ha presentato un'interrogazione al presidente Claudio Soini sul caso sollevato due giorni fa da due sigle sindacali, Cisl Fp e la Flp, con i segretari Giuseppe Pallanch e Giuseppe Vetrone.
L'ufficio di Trento, dove lavorano 35 persone ed è previsto l'arrivo di altre sei in seguito ad un recente concorso, rischia l'accorpamento con Venezia e i dipendenti il trasferimento in laguna.
Per Maestri questa ipotesi «non tiene affatto conto della specialità autonomistica e delle sue prerogative, ad ennesima dimostrazione di quale sia il grado di scarsa considerazione, se non di disprezzo, espresso dalla maggioranza politica nazionale e locale».
La consigliere parla di «possibile scempio». Secondo Maestri c'è da «un lato il grande rischio per i lavoratori attualmente occupati nella sede di Trento e che pare dovrebbero essere costretti a trasferirsi a Venezia per non dover rinunciare al posto di lavoro e, dall'altro la violazione palese delle prerogative statutarie, attraverso un accorpamento che è in realtà l'ulteriore tassello di un chiaro progetto centralista ed antiautonomista, scaricato, in questo caso, sulle spalle dei lavoratori».
L'ex capogruppo del Pd ha interrogato la giunta provinciale per sapere se sia «a conoscenza della situazione», se ritenga di dover intervenire, anche convocando la Delegazione parlamentare, se abbia affrontato la questione nella commissione dei Dodici e, semmai, con quali eventuali esiti. Ma, soprattutto, come giudichi «quest'ennesimo tentativo di collegare il destino della nostra autonomia alla realtà veneta ed ai suoi orizzonti futuri» e se non reputi «opportuno investire di questa problematica anche il Consiglio regionale, posto che la materia è di interesse sovraprovinciale».
Anche l'uffico di Bolzano della magistratura contabile è a rischio chiusura.