Territorio / Grandi opere

Bypass, a Trento sud sistemati tutti i diaframmi della galleria

Completata la posa delle paratie a sostegno delle pareti della galleria ferroviaria per quando l’enorme fresa comincerà a scavare il tunnel, ma non prima dell’estate. Poi toccherà a nord con il traffico che sarà spostato da via Brennero allo Scalo Filzi

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di Fabrizio Franchi

TRENTO - Tutti i 96 diaframmi che serviranno a sostenere la galleria ferroviaria in entrata a Trento sud sono stati sistemati. Ora bisogna attendere alcuni lavori di rifinitura e successivamente l'allestimento della "talpa", la Tbm ovvero la Tunnel Boring Machine, per realizzare la galleria. Ma per la talpa, l'enorme fresa che scaverà il tunnel i tempi sono ancora lunghi: si parla indicativamente dell'estate.

Nel frattempo però a nord della città inizieranno i lavori di spostamento dell'arteria di via Brennero verso lo Scalo Filzi e si farà la stessa operazione a Trento Nord con la posa di decine di diaframmi nel terreno, enormi paratie che sostengono le pareti della galleria.

Il punto è stato fatto durante la riunione del Comitato Tecnico Scientifico dell'Osservatorio ambientale della Circonvallazione ferroviaria di Trento, che ha affrontato anche le risposte da dare alle richieste della Rete dei cittadini e del Comitato della mobilità sostenibile.

Risposte che però devono essere predisposte anche per la massima trasparenza e su questo sarà coinvolta Appa, l'Agenzia per l'ambiente, ma non a tutte le domande, è stato chiarito, sarà data risposta perché La Rete dei cittadini e il Comitato della mobilità hanno posto domande anche su parti dell'opera che non sono di competenza dell'Osservatorio.

L'Ingegnere Massimo Negriolli, dirigente della Provincia e presidente del Comitato Scientifico ha spiegato i passaggi di queste settimane.

Una volta sistemati i diaframmi a Trento Sud bisognerà pensare a sistemare i tiranti e poi ci sarà la fase di scavo all'interno dei diaframmi dove saranno montate le frese. La posa dei diaframmi è stato tecnicamente un passaggio necessario e particolare. Il terreno è stato "arato" e forato dalle benne mordenti che hanno preparato le fessure in cui sono state calate le gabbie d'acciaio che verranno riempite dal calcestruzzo per sostenere le pareti della galleria durante gli scavi. Un lavoro necessario e delicato: di fatto è la premessa perché tutto funzioni a dovere. Intanto è in fase di allestimento il cantiere nord, ma le operazioni, ha spiegato Negriolli, saranno un po' più complesse, a causa della pendenza della falda e comunque non si partirà subito, ma tra qualche mese.

Intanto a febbraio dovrebbe concludersi la validazione della "parte B" del progetto, con il programmato spostamento di via Brennero, che però non dovrebbe avere un impatto sul traffico automobilistico: sarà creata una sorta di ansa che si spingerà verso lo Scalo Filzi obbligando gli automobilisti ad allungare il tragitto di qualche centinaio di metri.

Altro discorso affrontato dal Comitato tecnico scientifico riguarda il confronto sulle inclinazioni dei terreni con la collaborazione tra il Servizio geologico della Provincia e Italferr.

Poi si accorperanno i diversi dati di Appa e di Italferr dei piezometri, i dispositivi che monitorano le forme del piombo sotterranei nella zona ex Sloi. Il Comitato ha affrontato soprattutto temi tecnici, non politici, sulla realizzazione dell'opera, lavorando per la sua realizzazione. Quindi tutti gli aspetti tecnici: la realizzazione dei diaframmi, la posa del calcestruzzo, le reti elettrosaldate.

La parte "politica", sulla realizzazione dell'opera, non compete al Comitato che quindi va avanti nella sua attività senza problemi.

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