Assemblea delle scuole materne: duro confronto con Gerosa, tutte le critiche dei presidenti
Chiedono più impegno verso i bambini con Bes, criticano il taglio dei fondi per insegnare le lingue. L’assessora: «Non ho trovato dialogo». Baldessari: «Siete voi che non ci ascoltate»
GEROSA “Confronto aperto, ma non toglieremo servizi alle famiglie”
TRENTO. Si è tenuta l'assemblea della Federazione provinciale scuole materne, che raccoglie le scuole autonome che operano in convenzione con la Provincia. Dopo 25 anni di incarico, il presidente uscente Giuliano Baldessari ha lasciato l'incarico al neo-eletto Giuseppe Grisenti.
A gennaio 2025, aderiscono alla Federazione 130 scuole con 6.523 bambini, 937 insegnanti, 544 operatori e 110 segretari. Nel corso dell'assemblea, non è mancato il confronto tra i presidenti delle diverse scuole e l'assessora provinciale all'istruzione Francesca Gerosa, con un botta e risposta a tratti acceso.
Da parte dei rappresentanti delle scuole, diversi hanno lamentato quelle che ritengono le lacune da parte dell'amministrazione provinciale. Hanno richiesto maggiore attenzione verso i bambini con bisogni educativi speciali (i Bes, che comprendono le disabilità fisiche e cognitive, i disturbi emotivi, del linguaggio e del comportamento), chiedendo sia garantita la continuità didattica in considerazione delle criticità che possono emergere durante il percorso scolastico.
I presidenti si sono espressi criticamente verso l'abbassamento della quota di sostegno da parte della Regione verso i progetti di accostamento linguistico, con i quali i bambini si avvicinano per la prima volta alle lingue straniere, come inglese e tedesco: la quota è passata dall'80% al 70%, con un decremento che va a pesare sui bilanci familiari.
Un altro elemento di frizione con l'amministrazione provinciale ha riguardato il sostegno non sufficiente verso gli emolumenti economici destinati al personale di segreteria: se i presidenti, infatti, svolgono il loro incarico da volontari, i segretari vanno reclutati professionalmente e di conseguenza vanno retribuiti.
Alle critiche della platea, la vicepresidente e assessora Francesca Gerosa ha risposto indicando gli sforzi finora portati avanti: «Abbiamo stanziato 1 milione di euro per l'acquisto delle derrate, portato all'80% la copertura per le spese di riscaldamento, portato dal 50% al 60% le risorse per l'accantonamento spese ed abbiamo proseguito nella stabilizzazione dei collaboratori. Inoltre la tematica delle segreterie è per noi prioritaria».
Ancora Gerosa: «Rispetto al nostro primo incontro, è passato appena un anno, un lasso di tempo insufficiente per cambiare un intero sistema. E francamente per cambiare le cose bisogna essere in due, non sempre dalla Federazione abbiamo trovato sollecitudine».
Parole a cui il presidente uscente Baldessari ha risposto con nettezza: «Non mi sono mai tirato indietro e non accetto questa accusa. Anzi, al contrario siamo noi ad aver trovato difficile l'interlocuzione. Serve un supplemento di risorse per i BES, inoltre il costo per l'alimentare è aumentato del 20%, con il costo mensa che è passato da 1, 80 euro a 2, 10».
Un altra criticità sollevata dalla sala riguarda l'apertura delle scuole nel mese di luglio, per la quale è stata chiesta chiarezza sul mandato didattico: «Capiamo che l'apertura a luglio è fondamentale per le famiglie, - ha detto una presidente - Ma va chiarito se si tratta di un mese di scuola o si fa altro».
La vicepresidente Gerosa a riguardo ha detto: «L'apertura a luglio ha visto una grande richiesta da parte delle famiglie, vista la presenza di 1400 bambini. Si è lavorato sull'organizzazione, chiedendo alle famiglie di confermare la presenza di settimana in settimana, con le conseguenti complessità organizzative. Finora la formula è stata sperimentale, ma l'anno prossimo chiederemo alle famiglie una corresponsabilità economica qualora il bambino, la cui presenza era stata confermata, non venga portato a scuola, fatte salve le ragioni di salute».